Politica | 19 maggio 2025, 11:27

“(Ri)vitalizzare Piazza Vittorio Emanuele”: con PoliticaMente un dialogo per restituirle ruolo e identità

Venerdì 23 maggio alle 20.45 alla Galleria Boragno, PoliticaMente promuove un incontro pubblico per ripensare Piazza Vittorio Emanuele. Storici, urbanisti e architetti si uniranno al dibattito moderato dal fondatore di PoliticaMente, ex assessore della città, Salvatore Loschiavo. Un’occasione di confronto aperto per restituire identità, bellezza e funzione sociale alla piazza

Piazza Vittorio Emanuele

Piazza Vittorio Emanuele

Un tempo fulcro della vita cittadina, oggi Piazza Vittorio Emanuele a Busto Arsizio è percepita da molti come uno spazio vuoto, anonimo, privo di attrattiva e, troppo spesso, scenario di degrado urbano. Eppure, la sua posizione centrale e il valore simbolico che la piazza rappresenta per la città richiedono una riflessione collettiva sul futuro di questo luogo.

Proprio con questo obiettivo nasce l’iniziativa promossa dall’associazione PoliticaMente, che invita la cittadinanza a partecipare all’incontro pubblico “(Ri)vitalizzare Piazza Vittorio Emanuele”, in programma venerdì 23 maggio alle ore 20.45 in Galleria Boragno (via Milano 4). L’appuntamento, a ingresso libero, si propone di aprire un dibattito ampio e partecipato sull’esigenza – o forse la vera e propria necessità – di restituire alla piazza una funzione urbana, sociale e commerciale all’altezza della sua storia e del suo potenziale.

Le piazze, infatti, non sono semplici spazi fisici. In urbanistica, si distinguono i “luoghi”, che favoriscono l’incontro e la socialità, dai “non-luoghi”, aree spersonalizzate che non generano relazioni, identità né senso di comunità. Oggi, Piazza Vittorio Emanuele rischia di rientrare in quest’ultima categoria: uno spazio urbanisticamente riqualificato, ma socialmente svuotato, dove la vita di comunità sembra essersi spenta e le attività economiche faticano a sopravvivere.

Di fronte a questo scenario, molte sono le domande che meritano di essere affrontate: perché la riqualificazione passata non ha funzionato? È ancora possibile intervenire in modo efficace? Quali strategie concrete possono contribuire a restituire vitalità, identità e attrattività alla piazza?

A discuterne saranno esperti di urbanistica, sociologia, storia e progettazione urbana, ma soprattutto i cittadini, considerati protagonisti indispensabili di qualsiasi trasformazione urbana significativa. Il panel di interventi prevede contributi da parte di:

Rolando Pizzoli, che offrirà un inquadramento storico dell’area e della sua trasformazione nel tempo;

Daniele Geltrudi, con la presentazione di un piano urbanistico ispirato al lavoro dell’architetto Richino Castiglioni;

Martina Colombo, che porterà un’analisi sociologica su cosa rende viva e socialmente attiva una piazza;

Elisa Milani, con proposte concrete di riqualificazione elaborate dal gruppo Urban Forum.

L’incontro sarà anche un’occasione preziosa per coinvolgere la cittadinanza in un confronto diretto e aperto. La domanda è chiara e urgente: è troppo tardi per salvare la piazza, oppure è ancora possibile trasformarla in un luogo bello, funzionale e vissuto, a beneficio dell’intera comunità?

L’invito è rivolto a tutti: residenti del centro e dei quartieri, giovani, commercianti, associazioni, e a chiunque abbia a cuore il futuro di Busto Arsizio. L’obiettivo non è un convegno tecnico riservato agli addetti ai lavori, ma un vero “cantiere di idee” dove ogni voce può contribuire. Perché una piazza appartiene a chi la vive, o a chi sceglie di non abbandonarla.

In vista dell’evento, Salvatore Loschiavo, fondatore di PoliticaMente, ha dichiarato: «Fino ad oggi non si è fatto abbastanza per ridare dignità e funzione a Piazza Vittorio Emanuele. Le iniziative promosse sono state episodiche e prive di una visione strategica. È necessario analizzare fino in fondo le ragioni di questi fallimenti, ma soprattutto abbiamo il dovere di reagire. Restituire la piazza ai cittadini è ancora possibile: a patto di escludere chi ne fa un uso improprio e di non cedere alla tentazione regressiva di riaprirla al traffico. La soluzione non è tornare indietro, ma guardare avanti, ispirandosi alle migliori esperienze urbanistiche europee, dove spazi pedonali, depaving e verde urbano creano luoghi realmente vissuti, aperti alla socialità, allo sviluppo del commercio e a una migliore qualità della vita. È il momento di mobilitarci: cittadini, professionisti, istituzioni. La piazza può tornare a essere il cuore pulsante della città, ma servono coraggio e partecipazione».

c. s.

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