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Busto Arsizio | 04 aprile 2025, 12:58

Il greco antico scelto dai bustocchi a ogni età: «Una lingua immortale per riscoprire la felicità»

Nei giorni scorsi si è ufficialmente concluso il corso serale con la consegna dei 36 attestati (oltre a quelli di cultura classica). Le lezioni sono state tenute dal professor Michele Trapani con la collaborazione di alcune studentesse del liceo classico Crespi di Busto Arsizio

Può una lingua antica di millenni aiutarci a capire meglio noi stessi e il mondo che ci circonda? Al liceo classico Crespi di Busto Arsizio, la risposta è stata un sì entusiasta. Nei giorni scorsi si è concluso il corso serale di greco antico, un’esperienza che ha dimostrato come la cultura classica non sia solo memoria del passato, ma una chiave preziosa per interpretare il presente. Sono stati consegnati 44 attestati di partecipazione per il corso di cultura classica e 36 per i corsi di greco (livello base e intermedio)

Corso di greco antico: l’apprendimento non ha età

L’iniziativa, che ha coinvolto adulti desiderosi di avvicinarsi alla lingua di Omero e Platone, si è articolata su tre livelli: base con le docenti Camilla Maniero, Ludovica Bettini, Giulia Fantato e Lisa Norcini e intermedio, con Bianca Marelli e Martina Prandoni. 
I corsi base hanno seguito un metodo induttivo-contestuale, permettendo ai partecipanti di scoprire il greco antico in modo naturale e coinvolgente. Il corso intermedio, invece, è stato non solo un’occasione di approfondimento per gli studenti, ma anche un’opportunità di crescita e condivisione per le docenti stesse.

La cultura classica alla ricerca della felicità

La vera novità di quest’anno è stato il corso di cultura classica, dal titolo “Alla ricerca della felicità”: un viaggio attraverso la filosofia e la letteratura greca e latina. Un percorso che ha unito studio linguistico e riflessione filosofica, toccando alcuni dei temi più profondi della tradizione classica:
Vivere secondo natura (Stoicismo – Seneca): accettare ciò che non possiamo controllare e concentrarci su ciò che possiamo cambiare, come le nostre azioni, pensieri ed emozioni.
Il piacere come assenza di dolore (Epicuro, Lucrezio): la felicità come liberazione dalle paure.
Il valore del tempo (Seneca – Vindica te tibi): imparare a vivere pienamente il presente.
Cogliere l’attimo (Orazio – Carpe diem): concentrarsi sul momento senza angosciarsi per passato o futuro.

Questi insegnamenti, lontani dall’essere semplici teorie astratte, hanno avuto un impatto concreto sugli studenti. Molti hanno riflettuto su come evitare di sprecare tempo e imparare a gestire meglio le emozioni negative, come la rabbia e l’invidia. «Questo corso mi ha fatto riconsiderare la filosofia nella sua essenza: l’amore per la saggezza, non qualcosa di distante e inaccessibile, ma un sapere pratico che può migliorare la nostra vita quotidiana» ha raccontato un partecipante.

Un ringraziamento a chi ha reso possibile il progetto

Il professor Michele Trapani, che ha guidato con passione questo percorso, ha espresso profonda gratitudine al dirigente scolastico, professor Giovanni Ferrario, per aver sostenuto l’iniziativa. Un sentito ringraziamento è stato rivolto anche agli studenti, che hanno dimostrato come la voglia di imparare non abbia limiti di tempo né di età.

Questa esperienza ha confermato ancora una volta che il greco antico non è una lingua morta, ma un ponte tra passato e presente, uno strumento di riflessione e di crescita che può ancora oggi aiutarci nella ricerca della felicità.

L.Vig.

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