“Sbattiamolo in galera e buttiamo le chiavi è una frase agghiacciante, spesso pronunciata anche da politici, che non si dovrebbe sentire mai più, perché il nostro compito dev’essere quello, indicato anche dalla nostra Costituzione, di essere capaci costruire delle alternative e dare alle persone detenute delle nuove possibilità di reintegrazione”: così il consigliere regionale del Pd Samuele Astuti ha iniziato oggi il suo intervento in aula consiliare, durante il dibattito sull'emergenza carceri in Lombardia.
“Analizzando i dati si evince che moltissime delle persone che entrano in carcere provengono da contesti sociali difficili e molto spesso non hanno avuto gli strumenti per costruirsi un’alternativa di vita ed è dimostrato, altresì, che la recidiva crolla drasticamente quando una persona esce dal carcere con una prospettiva vera di lavoro – dice Astuti – Ritengo che occuparci di questo problema rientri tra le nostre responsabilità. Dobbiamo garantire che all'interno delle carceri ci sia la possibilità di costruire alternative e ciò può avvenire solo attraverso la dignità del lavoro”.
“Abbiamo parlato tante volte di dignità del lavoro, ma è un impegno fondamentale che dobbiamo assumerci anche in questo contesto. È per questo che all’interno dell’ordine del giorno che abbiamo presentato ci sono tre richiami in proposito – fa sapere il consigliere -: il primo richiede di aumentare le borse lavoro e promuovere la stipula di accordi a livello territoriale permettendo a queste persone di poter lavorare e acquisire professionalità; il secondo chiede di potenziare i percorsi di formazione, anche per permettere agli stranieri di imparare la lingua italiana e il terzo chiede di attuare misure adeguate affinché vi sia un aumento delle posizioni lavorative di pubblica utilità rivolte alle persone detenute o ex detenute presso i comuni lombardi”.
“A livello regionale noi possiamo fare molto – conclude Astuti – e mi auguro che l’ordine del giorno bipartisan appena approvato dall’aula consiliare rappresenti un passo avanti verso la costruzione di un’alternativa vera”.