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Cultura | 30 settembre 2024, 09:47

Torna in scena l’amore tra poesia e filosofia: protagonisti a Cassano Magnago tre alunni del “Geymonat” di Tradate

Domenica 6 ottobre alle 21, al cinema teatro Auditorio, Riccardo Morandi, Pietro Panzeri e Mattia Ruffoni replicheranno lo spettacolo in onore di Dante, Platone e sant’Agostino

Torna in scena l’amore tra poesia e filosofia: protagonisti a Cassano Magnago tre alunni del “Geymonat” di Tradate

Dopo il debutto dello scorso marzo, con una serata da tutto esaurito al teatro “Grassi” di Tradate, approderà all’Auditorio cassanese, domenica 6 ottobre alle 21, lo spettacolo «Amor mi mosse, che mi fa parlare»: sono queste parole della Beatrice dantesca (Inferno, II, v. 72) a dare il titolo al copione scritto e interpretato da tre studenti del liceo delle scienze applicate “Ludovico Geymonat”.

Quello che, su invito di don Andrea Ferrarotti, responsabile della comunità pastorale San Maurizio, sarà riproposto sul palcoscenico di piazza San Giulio, in occasione della popolare festa della Madonna del Rosario, è un viaggio filosofico e letterario che esplora i diversi aspetti dell’amore, così com’è celebrato da Dante, Platone e sant’Agostino. Il loro messaggio «parla ancora a noi, uomini e donne del presente» spiegano i tre protagonisti: Riccardo Morandi, ideatore dello spettacolo, Pietro Panzeri e Mattia Ruffoni.

I giovani artisti, alunni dell’attuale V SB dell’istituto tradatese, insieme all’insegnante coordinatore del progetto, Luca Girardi, attraverso un attento approfondimento, hanno selezionato alcuni passi significativi delle opere principali e più conosciute dei tre immortali autori, arricchendone la lettura con una necessaria contestualizzazione e suggestivi spunti filosofici e poetici, che mettono in luce differenti sfaccettature del tema amoroso, dall’eros platonico all’agape cristiana.

Questa replica, che andrà in scena durante una serata a ingresso libero, intende dunque «continuare ad avvicinare il pubblico ad autori i quali ci sembrano tanto lontani ideologicamente e soprattutto temporalmente, ma che hanno ancora tanto da comunicare e insegnare a noi, uomini e donne del presente». A spiegarlo sono Riccardo, Pietro e Mattia, che lo scorso anno scolastico hanno dato vita a questa proposta teatrale, per parlare ai propri coeteanei di un argomento, come quello dell’amore, che «rappresenta un’esperienza comune: lo spettacolo, in maniera diversa, può quindi sollecitarci nel profondo, facendo nascere nella nostra anima spunti di riflessione non indifferenti».

L’iniziativa, che gode ora del pieno sostegno anche della nuova dirigente scolastica, la professoressa Paola Sumiraschi, era stata subito accolta dall’apprezzamento di un pubblico entusiasta, in occasione sia della prima del 22 marzo sia della parziale replica messa in scena a maggio all’Università dell’Insubria di Varese, durante il Festival della filosofia del progetto “Giovani pensatori”, promosso dal Centro internazionale insubrico “Carlo Cattaneo” e “Giulio Preti”, che sin dall’inizio ha appoggiato la proposta degli alunni del “Geymonat”.

c. s.

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