Questa mattina il gruppo regionale del Partito Democratico ha presentato le prime diciassettemila firme a sostegno della legge di iniziativa popolare di riforma della sanità lombarda, solo una parte delle circa centomila raccolte da febbraio ad oggi sono state depositate presso gli uffici regionali, poiché ne sono sufficienti cinquemila per rendere valida la proposta di legge di iniziativa popolare.
“Oggi abbiamo consegnato le prime diciassettemila firme di una petizione che ha visto oltre centomila lombardi al nostro fianco per dire in modo netto e chiaro che va ricostruita la sanità pubblica e va garantito il diritto alla salute – dichiarano il consigliere Samuele Astuti e il capogruppo Pierfrancesco Majorino -. Vogliamo dire basta alle liste d’attesa che fanno arricchire alcuni e lasciano nello sconforto tanti lombardi. Vogliamo risposte chiare e nette. Questa è una proposta di legge di iniziativa popolare e come tale dovrà essere discussa e votata in consiglio regionale. I punti principali sono il superamento dell’equivalenza fra pubblico e privato, il rilancio della medicina territoriale e il sostegno alla prevenzione, spesso dimenticata dalla giunta regionale. Chiediamo, inoltre, che entri subito in funzione il Centro unico di prenotazione (Cup) per contrastare la vergogna delle liste d’attesa”.
“Il Partito Democratico lombardo - aggiunge Astuti - con tutti i suoi circoli e i suoi militanti, in questi mesi è stato nelle strade e nelle piazze per raccogliere le storie delle tante persone che non si vedono più garantito il diritto costituzionale alla salute. La sanità lombarda ha tante eccellenze, ma nulla hanno a che vedere con questa giunta a cui chiediamo di mettersi in ascolto delle storie delle tante persone che sono sotto ricatto, o pagano o devono rinunciare a curarsi, e cambiare la sanità in Lombardia. Secondo gli ultimi dati resi noti dallo stesso assessore al Welfare, entro fine anno avremo meno del 3% della popolazione lombarda che potrà accedere a prenotazioni centralizzate, non si può continuare a procedere così lentamente. La sanità deve cambiare e lo si può fare partendo dalla nostra proposta di legge di iniziativa popolare”.
Il progetto di legge di iniziativa popolare fu presentato dal Pd il 23 febbraio scorso durante la prima conferenza regionale sulla sanità, dal titolo “La Salute è un diritto”, alla presenza della segretaria nazionale Elly Schlein, che nei mesi successivi avrebbe poi presenziato anche ad un banchetto di raccolta firme a Milano, in piazza San Carlo. La proposta regionale del Pd va nella stessa direzione del disegno di legge del Pd nazionale, presentato in Parlamento, per portare il finanziamento della sanità al 7,5% del Pil.
In dettaglio, il progetto di legge regionale le cui firme a sostegno sono state depositate oggi, composto da due articoli, è una modifica della legge regionale n. 33 del 2009, come ritoccata dalle riforme Maroni del 2015 e Fontana-Moratti del 2021. L’intento è quello di riscrivere i principi, togliendo l’equivalenza tra sanità pubblica e sanità privata e obbligando la Regione a fare programmazione e a governare l’offerta fornita dagli operatori privati, indirizzandoli verso le prestazioni maggiormente necessarie. Quattro i principi che vengono introdotti: universalità del servizio, centralità della prevenzione, priorità dei servizi territoriali, governo pubblico degli erogatori.