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Busto Arsizio | 09 settembre 2024, 15:51

Una mostra per andare oltre: “Anime di luce - Busto Arsizio incontra Lucio Fontana”

Protagonisti sono i ragazzi del Centro Diurno per persone con fragilità/disabilità “Belotti Pensa” gestito dalla Cooperativa Sociale Società Dolce, l’Associazione “Il borgo di Lucio Fontana” e il maestro Giuseppe Portella

L'assessore Paola Reguzzoni con Raffaella Ganzetti (coordinatrice del centro diurno Belotti Pensa per Società Dolce), il sindaco di Comabbio Mariolino Deplano, l'artista Giuseppe Portella e due rappresentanti dell'associazione culturale Il borgo di Lucio Fontana

L'assessore Paola Reguzzoni con Raffaella Ganzetti (coordinatrice del centro diurno Belotti Pensa per Società Dolce), il sindaco di Comabbio Mariolino Deplano, l'artista Giuseppe Portella e due rappresentanti dell'associazione culturale Il borgo di Lucio Fontana

La giunta ha concesso il patrocinio alla Società Dolce per la realizzazione della mostra “Anime di luce - Busto Arsizio incontra Lucio Fontana” in programma dal 19 ottobre al 3 novembre presso la Casa e Sala Lucio Fontana a Comabbio (inaugurazione sabato 19 ottobre alle 16.00, orari: sabato e domenica dalle 10 alle 12.30 e dalle 16.00 alle 18.30).

Protagonisti sono i ragazzi del Centro Diurno per persone con fragilità/disabilità “Belotti Pensa” gestito dalla Cooperativa Sociale Società Dolce, l’Associazione “Il borgo di Lucio Fontana” e il maestro Giuseppe Portella.

“Già da qualche tempo stiamo lavorando per portare i ragazzi del Belotti Pensa fuori dal centro con eventi che si sono svolti in città, ora li portiamo fuori Busto con un progetto culturale che sancisce il legame inaspettato che c’è tra loro e Lucio Fontana, un grande artista che è sempre andato controcorrente – ha affermato l’assessore all’Inclusione sociale Paola Reguzzoni -. Inizia con questa mostra una collaborazione con l’assessorato alla Cultura per portare le associazioni culturali cittadine a vedere questa mostra: mi piacerebbe che il mondo della cultura incontrasse quello della disabilità perché sono lontani solo apparentemente. Il progetto è solo una parte del percorso che ha come obiettivo quello di accompagnare i ragazzi verso l’autonomia e l’integrazione sociale”.

L’iniziativa si basa su alcune considerazioni che legano il Belotti Pensa con Lucio Fontana.

In estrema sintesi il pensiero di Lucio Fontana consiste nello sganciarsi da pregiudizi costituiti, spingendosi e aprendosi rispetto al convenzionale. Questo è anche l’approccio del centro diurno Belotti Pensa che con il proprio impegno vuole e tende valorizzare quell’oltre, non percepibile ad un primo impatto superficiale e che aspetta di essere trovato e valorizzato da chi vuole e sa ben cercare.

L’idea della mostra nasce proprio da questo concetto, partendo dalla volontà di dimostrare come uno stato di fragilità non sia traducibile automaticamente, come di solito avviene o si crede, in uno stato di pura debolezza. Al contrario capita che nei protagonisti, la consapevolezza di essere soggetti diversi e vulnerabili diventi agente catalitico di una molteplicità di emozioni, di tensioni, che non spettano altro che essere liberate, guidate ed indirizzate in piena libertà espressiva, interpretativa, senza alcun pregiudizio costituito.

Altro elemento da sottolineare riguarda “i tagli” che per il maestro sono un modo per superare la finzione dell’arte, come se ci dicesse che il mondo vero non è quello che sta sul dipinto o dentro la scultura, ma è quello che si apre oltre quello squarcio sulla tela. Fontana è considerato in assoluto uno dei più grandi visionari dell’arte del XX secolo operando anche con la Luce e lo spazio reale, molte sperimentazioni legate alla luce le possiamo trovare nelle diverse installazioni.

Inoltre, Lucio Fontana ha sempre sviluppato una particolare attenzione alla diversità, sostenendo artisti emergenti, incompresi e in difficoltà, acquistandone le opere che esponeva nella propria abitazione.

Da anni anche alcuni ragazzi del Centro Belotti Pensa si occupano di arte e sono creatori di opere in cui sperimentano nuove tecniche, accompagnati dal maestro Giuseppe Portella, artista ricercatore che attraverso l’utilizzo delle terre rare fotoluminescenti ha prodotto opere che si auto illuminano in assenza di luce.

Si è quindi pensato di omaggiare la figura e l’opera di Fontana con la realizzazione della mostra nei suoi luoghi d’origine prevedendo anche una parte espositiva di Giuseppe Portella e le opere dei ragazzi del centro d’arte Belotti Pensa proprio presso la sala Lucio Fontana a Comabbio.

La particolarità di tutte le opere in mostra è quella di auto-illuminarsi al buio, senza l’ausilio di energia artificiale, grazie al fenomeno luminoso naturale della fotoluminescenza, creando di fatto una doppia visione dei lavori: alla luce e al buio, dando vita ad una “mostra in due atti” emozionale e coinvolgente.

Hanno dato il patrocinio anche il Comune di Comabbio e la Provincia di Varese. Sostiene l’iniziativa la Cooperativa Sociale Alisei.

c. s.

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