Una serata tra risate e sfilate, quella di ieri sera nella sala Pro Busto, organizzata da Ananke Family: tra le modelle anche due ragazze che stanno uscendo dal percorso di guarigione dai disturbi alimentari.
«Grazie di essere qua per due motivi: sosteniamo l’Ananke Family perché queste malattie sono lunghe, che richiedono un impegnativo percorso curativo e non sempre le famiglie hanno la possibilità economica di farne fronte, secondo diamo spazio al talento bustocco», così è intervenuta l’assessore alle Pari Opportunità, Paola Reguzzoni. Insieme a lei, l’assessore alle Politiche Educative Daniela Cerana e l’assessore allo Sport Maurizio Artusa.
«Le strutture pubbliche non ce la fanno - si è collegata al discorso dell’assessore la presidente di Ananke Cinzia Fumagalli - È la seconda causa di morte, dopo gli incidenti stradali, tra i giovani. Vi do solo 2 dati veloci: sono 4 milioni i ragazzi che soffrono di disturbo del comportamento alimentare e, nel 2023, ne sono volati via 3mila 580».
La presidente ha poi spiegato di cosa si occupano: «Noi come associazione facciamo, gratuitamente, serate di sostegno per i famigliari, perché è una malattia che non fa ammalare solo i pazienti, si ammala tutta la famiglia. Facciamo serate di diritto allo studio, diritto del malato, perché non tutti sanno che con queste patologie è possibile avere la legge 104».
Federica Bottini, consigliera di Ananke e bustocca, ha spiegato il progetto della “terapia sospesa”: «Tutto quello che noi abbiamo raccolto è utilizzato per aiutare quelle famiglie che sono in difficoltà e non riescono a pagare le cure delle loro figlie. Quello che anche oggi raccoglieremo sarà devoluto a loro».
Poi spazio ai comici: Ale Petrone, Eddy Mirabella e Francesco Migliazza, guidati da Diddi Mazzilli, che ha anche presentato l’intera serata. E tra momenti di comicità, coinvolgendo il pubblico, le modelle (tra cui anche due ragazze in fase di guarigione) hanno sfilato con i capi realizzati da Alessia Crespi.
Proprio le due ragazze, rigorosamente in abito lilla, colore dei disturbi alimentari, hanno raccontato brevemente la loro esperienza: «Mi sentivo chiusa, ora mi sento aperta», ha detto una delle due. L’altra, nonché migliore amica conosciuta in clinica che sta per guarire: «Adesso che ne sono quasi uscita posso dire che la vita è bella e non vedo l’ora di viverla».
La presidente di Ananke, con loro sul palco, ha voluto lanciare un messaggio tanto bello quanto informativo: «Voglio ringraziare queste due ragazze che stanno testimoniando un percorso difficilissimo. Loro sono qui per testimoniare che l’anoressia non è moda, non è una taglia 36/38/40 - perché non tutte le ragazze che soffrono di questa patologia arrivano ad essere estremamente sottopeso -. Questa sera sono qui a gridare “mi voglio bene”».
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