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Legnano | 24 maggio 2024, 12:39

L’Amministrazione comunale: «All’azienda chiediamo solo il 2% della sua area per risolvere il problema storico dell’accesso alla stazione»

PGT e Franco Tosi; alcune precisazioni su movimentazione merci e “accordi”. Riceviamo e pubblichiamo la lettera a firma del sindaco di Legnano Lorenzo Radice e dell'assessore alla Città futura Lorena Fedeli

L’Amministrazione comunale: «All’azienda chiediamo solo il 2% della sua area per risolvere il problema storico dell’accesso alla stazione»

«Ancora una volta ci troviamo costretti a fare dichiarazioni per smentire fantasiose ricostruzioni di realtà che, semplicemente, non esistono. Dopo i famosi edifici che volevamo abbattere alla Manifattura e che si è capito che non noi, ma la Soprintendenza aveva tutelato con dei limiti ben precisi, oggi è la volta dei camion che non potranno più trasportare le merci all’interno dell’area Franco Tosi. Come è evidente che qualcuno, mesi fa, ha voluto giocare sulla passione dei legnanesi per la storia della ex Manifattura, così viene da chiedersi se oggi altri stiano cercando di far leva su quello che il nome Franco Tosi suscita a Legnano per non riconoscere alla città quello che, a fronte di una qualsiasi operazione di sviluppo urbanistico, e quindi di valorizzazione e incremento del proprio patrimonio, è dovuto per legge.

Proviamo a fare chiarezza: cosa chiede il PGT alla Franco Tosi? Chiede una sola utilità pubblica: la realizzazione di un tratto di strada che permetterà alla città di risolvere un problema storico di Legnano, ossia un accesso da sud più diretto alla stazione, liberando quindi, parzialmente, dal traffico via Alberto da Giussano. Questa utilità pubblica è stata individuata anche per valorizzare la stazione stessa, individuata da Città Metropolitana come Luogo Urbano della Mobilità (LUM) e, pertanto, strategica per la città. Se Franco Tosi Meccanica non vorrà sviluppare l’Ambito di Trasformazione tutto resterà invariato e la movimentazione delle merci continuerà a svolgersi come avviene oggi. Se, invece, Franco Tosi Meccanica vorrà sviluppare l’area, allora, per legge, come ogni altro operatore, dovrà impegnarsi a fornire questa utilità pubblica alla Città. Cosa dovrà cedere, quindi, la proprietà nel caso presentasse un piano di sviluppo urbanistico di cui aspettiamo fiduciosi un progetto? Un’area di circa 1.800 metri quadrati su complessivi 86mila 670 metri quadrati del comparto, pari quindi al 2%. Su questi circa 1.800 metri quadrati oggi sorgono piccoli magazzini, che non impattano sulle aree per la movimentazione delle merci; quindi un contributo minimo dell’operatore privato per risolvere un problema pubblico e storico della nostra città. Alla Franco Tosi stiamo pertanto chiedendo di aiutare il Comune a rispondere a un bisogno di migliaia di cittadini legnanesi, utenti della ferrovia, creando una strada parallela -e sottolineiamo parallela- perché non interferisce con la viabilità aziendale e, anzi, può aprire un’ulteriore via di comunicazione tra la fabbrica, la stazione e la Città. Desideriamo anche precisare che l’osservazione presentata dalla proprietà non si oppone alla costruzione della strada (a dimostrazione della bontà dell’obiettivo), ma chiede che la stessa insista anche sulla proprietà di Ferrovie dello Stato, attualmente interessata da materiali rotabili. La proposta di traslare una parte del tracciato della strada su un’altra proprietà, quella di Ferrovie, interessa l’area di un soggetto che nulla ha a che fare con lo sviluppo dell’ambito di Franco Tosi Meccanica e non è accoglibile, oltre che dannosa per la Franco Tosi Meccanica stessa, perché la legherebbe alle Ferrovie: in altre parole l’azienda non potrebbe sviluppare un proprio progetto senza prima accordarsi con Ferrovie con un evidente allungamento dei tempi.

In ogni caso, la porta dell’Amministrazione comunale per parlare con l’azienda di piani di sviluppo è sempre aperta; naturalmente, sempre che la proprietà non preferisca usare altri canali comunicativi rispetto al confronto con amministrazione e uffici; canali sicuramente più rumorosi ma del tutto inutili alla realizzazione di qualsiasi progetto concreto.

Abbiamo trovato poi surreale la nota stampa divulgata dall’azienda per precisare l’inesistenza di un accordo tra amministrazione comunale e la stessa FTM in quanto, come è evidente dalla registrazione della seduta della commissione 3 del 16 maggio (da 1 ora e 15 minuti a 1 ora e 19 minuti), l’amministrazione ha parlato di tutt’altro, ossia di una clausola, quella per il passaggio dei mezzi di Franco Tosi Meccanica, che è compresa, quale allegato, negli atti di compravendita con cui l’azienda Franco Tosi ha acquisito le aree oggi di sua proprietà dal commissario liquidatore della vecchia Franco Tosi. Atti di vendita, che ben dovrebbe conoscere l’azienda stessa, quindi ben altro rispetto al fantomatico accordo fra Franco Tosi Meccanica e amministrazione comunale di cui parla la nota. Anche in questo caso, auspichiamo che il confronto possa avvenire nelle sedi istituzionali e abbia come base una documentazione ufficiale, supporto indispensabile per intavolare un dialogo realmente costruttivo e mirato a parlare nelle sedi opportune delle vere questioni sul tavolo».

Lorenzo Radice, sindaco di Legnano

Lorena Fedeli, assessore alla Città futura

c. s.

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