Treni in ritardo o cancellati, stazioni degradate e insicure. La maggioranza di centrodestra di Busto Arsizio “convoca” in commissione i vertici del settore (leggi qui) e, presentando i cahiers de doléances, non si preoccupa di essere dello stesso colore di quella che governa Regione Lombardia, scegliendo di non usare giri di parole per descrivere uno scenario che i comitati dei pendolari denunciano da tempo.
Alla fine, non tutti i consiglieri sono parsi pienamente soddisfatti di quanto ascoltato. E il sindaco Emanuele Antonelli ha proposto di dare vita a un «filo diretto» con l’amministrazione.
Le bordate del centrodestra
La seduta congiunta delle commissioni 1 e 3 si è aperta con la premessa di Marco Lanza (lista Antonelli): «Non c’è nessun attacco o critica nei confronti di questa amministrazione o di quella regionale. Ma considerato che anche io sono un rappresentante di questa maggioranza di centrodestra e un convinto elettore del centrodestra, ho ritenuto doveroso affrontare questa serie di problematiche», attendendosi «risposte puntuali, concrete e reali». Perché «le problematiche hanno raggiunto un livello disarmante e grave».
Si tratta di «ritardi da e verso Milano ma anche per Varese. Hanno raggiunto una sorta di cronicità, circa 15-20 minuti giornalieri, con punte di anche un’ora, con cancellazioni e sostituzioni. Al mattino, poi, circolano treni vetusti e incapienti rispetto ai fruitori del servizio. Un problema non circoscritto alla sola città di Busto e che ha un impatto deleterio sulla vita di studenti e lavoratori pendolari».
E ha aggiunto le criticità nelle due stazioni: «Problemi di igiene, pulizia e manutenzione del verde attiguo alle rotaie. Le infrastrutture sono in uno stato di degrado e abbandono. E ci sono concreti problemi legati alla sicurezza, in particolar modo negli orari serali, quando si è assistito a episodi violenza, ubriachezza molesta, rissa e talvolta anche spaccio».
Duro e colorito anche Massimo Rogora (Fratelli d’Italia): «Vorrei veniste qui la mattina a vedere come viaggiano le persone, in piedi e ammassate su dei carri-merci. Nel 2024 è imbarazzante. È brutto che la Regione Lombardia e le aziende che lavorano per lei non siano in grado di offrire un servizio diverso. Voi non trattate i clienti come tali, ma come dei polli. E la sicurezza è zero. Abbiamo chiesto tornelli e telecamere, ma non sono stati messi. Così non si va avanti».
Un altro esponente di FdI, Luca Folegani, ha chiesto conferme sull’intenzione di spostare la tratta di Malpensa dalle Ferrovie Nord alle Ferrovie dello Stato (ma su questo non è ancora stata presa una decisione).
«Vent’anni fa prendevo il treno per andare all’università e allora ho iniziato a odiarli – ha detto Matteo Sabba (lista Antonelli) – Non è cambiato quasi niente, è solo peggiorata la sicurezza, perché allora non c’era questo degrado forte. È per le problematiche pubbliche non c’è mai un responsabile».
Le risposte
Michele Rabino, responsabile sviluppo infrastrutture Rfi Area Nord Ovest, ha evidenziato che «la tratta Domodossola-Rho è satura nelle ore di punta, è difficile quindi programmare nuovi treni». Spiegando che «sono stati messi in campo interventi importanti che cubano miliardi di euro» che potranno portare benefici in termini di capacità e regolarità, come il sistema di segnalamento radio virtuale di ultima generazione con cui entro il 2027 verrà attrezzata la linea tra Rho e Gallarate.
Sta poi per partire il quadruplicamento della linea tra Rho e Parabiago, con il raccordo Y. Andato in appalto a ottobre, è in corso la progettazione esecutiva con inizio dei lavori entro l’estate. Il completamento dell'opera è previsto nel 2028.
Sono stati poi elencati gli interventi effettuati sulla stazione Rfi: riqualificazione del sottopasso, eliminazione delle barriere architettoniche, ascensori, illuminazione. «Nell’ultimo anno e mezzo ci sono stati otto sgomberi di occupazioni abusive», ha aggiunto.
Sempre per Rfi, Antonella Parodi responsabile circolazione area di Milano, ha ammesso che «tra la fine del 2023 e l’inizio del 2024 il momento non è facilissimo in termini di puntualità a causa di lavori importanti di rinnovo binari che richiedono il rallentamento dei treni».
Il responsabile del servizio circolazione di Ferrovie Nord Riva ha osservato a sua volta che per la linea su Saronno e Milano è difficile avere treni aggiuntivi e che i ritardi rientrano nell’ordine dei tre minuti medi. Mentre sono in crescita i disagi legati agli investimenti: l’ultimo triste episodio si è verificato questa mattina a Garbagnate.
«Siamo sensibili al tema della sicurezza – ha assicurato Gianluca Tacchi, responsabile manutenzione –. A Busto Nord ci sono 27 telecamere. Nel 2023 ci sono state 14 segnalazioni di atti vandalici e risse, ad aprile 2024 erano già dieci. Il fenomeno è in aumento e stiamo pensando di avere una guardia giurata fissa sul posto».
Fabio Filippi, responsabile programmazione e gestione operativa del personale Trenord, ha fornito alcuni dati: «Su Busto ci sono 378 fermate al giorno. È la seconda città in Lombardia dopo Milano e l’unica con Como che serve le tre principali stazioni milanesi, Cadorna, Garibaldi e Centrale. Sui treni salgono 9mila viaggiatori nelle due stazioni. I pochi treni più vecchi hanno una quindicina anni; abbiamo inserito i Caravaggio anche sulla Novara Cadorna e i treni per Malpensa sono stati oggetto di revamping per sedili ed estetica». Il punto, ha ribadito, è che «le due reti sono tecnicamente sature. I lavori come quelli in corso a Certosa e in prossimità di Domodossola comportano dei ritardi quando si entra nel nodo di Milano».
Le relazioni non hanno soddisfatto pienamente i consiglieri di maggioranza. «Tutti questi investimenti, progettati spesso in disaccordo col territorio come col raccordo Y, risolveranno i problemi? Altrimenti qualcuno dovrà assumersene la responsabilità», ha detto Sabba.
«Sediamoci a tavolino e lavoriamo assieme sui problemi», è stata la richiesta di Max Rogora, “condivisa” anche dal sindaco Antonelli, che ha suggerito di dare vita a un «filo diretto con l’amministrazione che faccia da tramite per le criticità che vediamo o ci vengono segnalate».