«Mia figlia ha salvato la vita sua e di suo figlio quando è scappata il 2 luglio... L'abbiamo anche dovuta nascondere fuori provincia, portava la parrucca. Mio marito è intervenuto per difenderla, come per tutta la vita ha fatto con la sua famiglia». Il giorno dopo l'omicidio del marito Fabio Limido e del tentato assassinio della figlia Lavinia per mano dell'ex genero Marco Manfrinati, a parlare è Marta Criscuolo moglie della vittima e mamma della donna ferita gravemente. (LEGGI QUI la cronaca)
«Il Pm aveva chiesto l'arresto un anno fa, quando Manfrinati ha minacciato di morte mia figlia con un martello. Non glielo hanno concesso, Il divieto di avvicinamento non serve a niente, c'era da un anno» ha detto Marta Criscuolo come riferito dall'Ansa.
«E non è servito a niente - ha proseguito la signora - mia figlia è sedata, ha troppo dolore. Non ce la fanno vedere ma è fuori pericolo. Non ci hanno protetti».
Manfrinati è a processo per stalking, con udienza fissata il prossimo 5 giugno, proprio nei confronti dell'ex moglie e dell'ex suocera: la famiglia Limido aveva presentato diverse denunce nei suoi confronti.
«Ha tagliato le gomme delle nostre auto, ha sfondato il lunotto, ha danneggiato il cancello di casa - ha detto ancora Criscuolo all'Ansa - c'è una consulenza tecnica d'ufficio di uno psichiatra che dice che Manfrinati non era pericoloso, che era socialmente ben inserito».
Manfrinati ha insultato e irriso l'ex suocera anche appena dopo aver accoltellato il marito. (LEGGI QUI)
Redazione