ELEZIONI COMUNE DI OLGIATE OLONA
ELEZIONI COMUNE DI MARNATE
 / Valle Olona

Valle Olona | 20 aprile 2024, 10:26

VIDEO - Roberto Formigoni a tutto tondo: CL, Pirellone, Sanità, Meeting. E prossime elezioni europee

Ospite dell’associazione WGorla Viva, l’ex governatore ha presentato a Gorla Maggiore il libro che racconta la sua esperienza tra fede, politica, istituzioni: «È la storia mia e del popolo che camminava con me». Candidatura in vista per le europee?

Roberto Formigoni presenta a Gorla Maggiore "Una storia popolare"

Roberto Formigoni presenta a Gorla Maggiore "Una storia popolare"

Roberto Formigoni, ospite dell’associazione WGorla Viva, arriva in sala Carnelli, a Gorla Maggiore, poco dopo le 21. Accompagnato dal presidente del sodalizio, Alex Airoldi, saluta i presenti e si intrattiene brevemente con qualche volto noto. Poi attacca con la presentazione di “Una storia popolare”, il libro/intervista (prefazione del cardinale Camillo Ruini) sulla sua parabola, dall’adolescenza alla ribalta politica. Fino, suo malgrado, alle vicende giudiziarie. Argomento affrontato, con piglio grintoso, sul finire di serata. Ad ascoltare, una platea attentissima, che include il candidato sindaco a Marnate, Luca Vergani.

 

Don Giussani e la battaglia

«A 14 o 15 anni qualcuno mi ha mostrato un cristianesimo diverso. Don Luigi Giussani è stato un prete e un uomo straordinario, cha amava la vita e i suoi giovani. Aveva capito che l’Italia era un paese formalmente cattolico. Ma anche che una cultura anticristiana stava pervadendo le menti di molti». Raccontato l’impegno in “Caritativa”, cioè le visite periodiche a comunità economicamente più in difficoltà rispetto a quelle cittadine («…io andavo in Val Cavargna»), Formigoni tratteggia gli anni dell’università: «Tutto ci interessava. Eravamo in battaglia. La sinistra negava l’agibilità politica a Gioventù Studentesca e a Comunione e Liberazione perché non eravamo marxisti. Noi non lo accettavamo, gli altri si diedero alla fuga. In genere le prendevamo ma non demordevamo».

Il Meeting di Rimini

«Il partito comunista era di obbedienza moscovita, un pericolo. In quel contesto, fondammo il Meeting di Rimini, nel divertimentificio d’Italia. Fu sorprendente, i cattolici uscivano allo scoperto. Al terzo anno venne Giovanni Paolo II». Lungo aneddoto sulla mancata visita di Sandro Pertini, accordi presi personalmente e 20.000 persone in attesa. «Il giorno dell’evento suonò il telefono alle 6.30 del mattino, mi dissero che non se ne poteva fare niente a causa di una lieve storta rimediata dal Presidente». Tentativo per fare arrivare comunque l’illustre ospite, con tanto di volo in elicottero fino alle montagne del Trentino. Tutto inutile: «Non si voleva l’incontro così diretto tra il presidente socialista e i cattolici».

Parlamento europeo e Iraq

«Capii che bisognava entrare in politica per difendere le opere sociali costruite. Arrivai per la prima volta al Parlamento europeo con 454mila preferenze. Più di Scalfaro, che non la prese bene. Poi tornai prendendo 502mila voti. Più di Martinazzoli, che non la prese bene». L’Iraq invase il Kuwait, scoppiò la prima Guerra del Golfo. Gli italiani erano tra gli ultimi occidentali a restare “ospiti”, obbligati, di Saddam Hussein. Formigoni mise insieme una delegazione («…di straccioni, dissero») e partì per Baghdad. «Quando ci incontrò, per prima cosa Saddam appoggiò rumorosamente la sua pistola sul tavolo». Alla fine arrivò la telefonata del ministro iracheno Tareq Aziz: «Gli italiani possono partire, disse. Imbarcammo sull’aereo anche un altro centinaio di stranieri». Ritorno a Roma, Formigoni racconta di giornalisti e parenti deviati all’aeroporto di Ciampino: «Sbarcammo a Fiumicino e non c’era nessuno. Non si doveva vedere che una delegazione di cattolici riusciva a fare quello che il Governo e la diplomazia non ottenevano».

Lombardia e Sanità

«Ma chi te lo fa fare di imbucarti in Regione? Me lo chiesero, ma io intuivo che le regioni sarebbero diventate importanti. Era il periodo del primo Governo Berlusconi, dopo il ribaltone di Bossi e della Lega». Formigoni divenne governatore per la prima volta in quel clima: «Ho fatto riforme importantissime, a partire da quella sanitaria. Fu una rivoluzione, per la prima volta i cittadini, anche nullatenenti, potevano scegliere dove andare a farsi curare. Decidevano loro, non i funzionari. Gli uomini e le donne, le vecchiette, sanno scegliere, ripetevo. Le liste d’attesa sono crollate. In seguito, sono stato rieletto a ripetizione anche per quanto fatto in Sanità».

I processi e le prossime elezioni europee

«Con le mie scelte ho sempre irritato qualcuno. Mi hanno portato in tribunale 17 volte e sono sempre stato assolto. Tranne una volta (per il “caso Maugeri”, Ndr)». Excursus su una delibera firmata dall’intera Giunta regionale e dal dirigente responsabile del settore Sanità: «Perché al banco degli imputati c’ero solo io? Fu un processo politico. Non mi sono pesati gli anni che mi hanno dato. Mi è pesato essere stato colpito senza colpa e senza prova. Sono parole anche del mio avvocato, Franco Coppi, fra i massimi esperti di diritto penale. Nonostante tutto, non sono andato in depressione, non ho perso gli amici, non sono stato dimenticato». Neanche dagli elettori? Possibile un clamoroso ritorno in politica, magari per le europee di giugno? Sorriso. Risposta un po’ seria, un po’ in bilico tra lapsus sul calendario e scherzo: «Me lo chiedono. Mi pronuncerò il 31 aprile. O il 30. O il 32»

Stefano Tosi

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A MAGGIO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.

Google News Ricevi le nostre ultime notizie da Google News SEGUICI

Ti potrebbero interessare anche:

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore