I nodi dei malumori che ormai da tempo imperversavano negli incontri e nelle chat di maggioranza relativi alle politiche viabilistiche improntate alla mobilità dolce sono venuti al pettine ieri pomeriggio. In sala consiliare si è infatti discusso del Pums, il Piano urbano della mobilità sostenibile, un progetto centrale nel lavoro portato avanti in questi mesi dall’assessorato guidato da Salvatore Loschiavo.
La riunione – che, proprio per via delle premesse, qualcuno pensava potesse rivelarsi una sorta di resa dei conti – è risultata meno accesa rispetto ad alcuni momenti di confronto delle scorse settimane.
Allo stesso tempo, il centrodestra ha espresso in maniera di fatto compatta tutte le proprie perplessità, “stoppando” la versione proposta di questo strumento di pianificazione della mobilità sostenibile. La bozza del piano non ha convinto ed è stata bocciata da chi ha preso la parola sostanzialmente in tutti i suoi aspetti.
Una presa di posizione univoca: Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia hanno espresso la propria contrarietà. Lo stesso ha fatto almeno una parte della lista Antonelli.
Con queste premesse, è chiaro che il documento non può essere portato in Consiglio comunale.
In generale, tra pedonalizzazioni, interventi sui parcheggi, sensi unici e piste per le biciclette, a non convincere gli eletti della maggioranza è la sensazione che l’auto venga “sempre” penalizzata a favore di un aumento della mobilità ciclopedonale.
Un principio che non sembra fare proseliti, e lo si era capito già con le polemiche che puntualmente accompagnavano la realizzazione di ogni nuova corsia ciclabile lungo le arterie stradali.
La città, è il convincimento emerso, non è pronta dal punto di vista strutturale e culturale. Lo dimostrerebbero lo scarso utilizzo delle biciclette e dei mezzi pubblici, ma anche il fatto che il bike sharing, a Busto, non aveva sfondato.
Anche le zone 30 non convincono, e lo stesso vale per l’ampliamento della Ztl che, è il timore, andrebbe a congestionare altre strade intorno al centro.
Altre perplessità riguardano i costi, manutenzioni comprese.
Insomma, da parte della maggioranza una bocciatura su tutta la linea. Difficile, con questo scenario, riuscire a portare in porto questo strumento peraltro non obbligatorio.
Ci proverà l’assessore Loschiavo, a cui alcuni colleghi di maggioranza avevano già “rimproverato” una mancata puntuale condivisione del suo lavoro su questo fronte.
Ieri l’esponente di giunta avrebbe ammesso che, effettivamente, il coinvolgimento dei consiglieri sarebbe potuto essere maggiore.
La proposta, avanzata quando un silente sindaco Emanuele Antonelli aveva già abbandonato la riunione, è stata quella di rivedersi per ridiscutere insieme il piano. Ma è chiaro che la strada del Pums è decisamente in salita.
In Breve
giovedì 05 dicembre
mercoledì 04 dicembre