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Politica | 06 febbraio 2024, 20:10

Dal sogno di un futuro luminoso a una «mezza tragedia». Busto chiede più luce (e meno guasti)

In commissione Lavori pubblici sindaco e consiglieri incalzano A2A. Il dg Mauri: «Ci stiamo perdendo, ma continueremo a investire fino ai livelli di affidabilità promessi». Le novità sulle piazze, le richieste per parchi, zone commerciali e passaggi pedonali, i tempi dei lampioni di Richino Castiglioni, le istruzioni sui guasti. Il finale: «Vi stiamo addosso, confidiamo in voi»

Via Lodi, uno dei casi citati in Commissione

Via Lodi, uno dei casi citati in Commissione

«Le aspettative sulla nuova illuminazione erano ben altre». La frase viene mormorata pacatamente ma fermamente da Emanuele Antonelli, sindaco di Busto Arsizio, alla volta di A2A in commissione Lavori pubblici.

Questo dopo l’introduzione del presidente della commissione e del capogruppo di Fratelli d’Italia Luca Folegani (LEGGI QUI): «Le problematiche sono sotto gli occhi di tutti». Finirà con un impegno a migliorare la situazione, ma anche la consapevolezza che per raggiungere il sogno iniziale di futuro luminoso serviranno ulteriori investimenti. 

CHE SOFFERENZA

Il sindaco è stato tempestato di segnalazioni dai cittadini. Riconosce ad A2A: «Quando li chiamiamo sono sempre intervenuti». Poi ecco i dolori: «Nei primi giorni di gennaio è stata una lamentela unica. Quando piove, è una mezza tragedia. Già percepiamo una luce non confacente a quella che aspettiamo. Spero che non capiti più che in certe vie le luci erano accese, ma inferiori ai livelli minimi quando è stata fatta la prova. Noi  non siamo ancora in possesso del telecontrollo come Comune. Ci sono vie al buio quando piove. Quando i privati ci dicono, voi intervenite subito. La marcia è cambiata. Ma le aspettative erano altre… a Legnano  è tutta un’altra cosa, mi dicono. Non ho fatto la prova». Una lamentela che è stata ribadita anche dai commercianti, venuti in aula.

Orazio Tallarida (Forza Italia) precisa subito un altro dettaglio: «Avendo la delega al Verde, vorrei far notare che parecchi parchi sono al buio».  Il capogruppo del Pd Maurizio Maggioni evidenzia tre problemi: «Disfunzioni di apparati luminosi che si accendevano una settimana e una no, in alcune porzioni di vie. Poi gli stessi apparati probabilmente sarebbero insufficienti e l’esempio l’abbiamo su viale Duca d’Aosta, dove a momenti cadevo pure. La comunicazione è un terzo aspetto: ci vuole un punto di riferimento a cui rivolgersi».

Tre i punti anche per Santo Cascio (Progetto in Comune): «Siete a conoscenza che parecchi pali non sostituiti hanno coperchi delle scatolette assenti o sistemati con lo scotch”? Si è data importanza all’aspetto architettonico urbanistico della città? In alcuni viali non tutti i pali sono stati sostituiti e non è stata rispettata la curvatura, spettacolo inguardabile. Vorrei anche conoscere i tempi di ripristino dei lampioni dell’architetto Richino Castiglioni. Infine, l’asfaltatura dei marciapiedi dove è avvenuta la sostituzione è ancora mancante». Giuseppina Lanza (Popolo, Riforme e Libertà) conclude chiedendo se ci sia una mappatura degli interventi da eseguire.

DALLA PERCEZIONE ALLA PIOGGIA

A Federico Mauri ,direttore generale di A2A illuminazione pubblica srl, il compito di rispondere a questo primo giro: «A gennaio sono emerse lamentele. Ricordo che il canale per le comunicazioni è 800688811. Per situazioni di pericolo, come un palo caduto a causa di un incidente il livello di servizio è pari a un’ora dalla chiamata. Per quelle urgenti, il livello giallo, come un’intera via spenta, il tempo di intervento è 12 ore dalla chiamata. Per i verdi, come un singolo punto luce spento, il tempo è di 24 ore»-

Sulla luce bassa: «Sono state fatte misure illuminotecniche, il 14% delle verifiche ha visto riscontrare un livello di illuminazione leggermente più basso. C’era stato un problema a un apparecchio ora sostituito. Dal punto di vista della percezione, siamo consapevoli che la percezione è di un’illuminazione non particolarmente elevata, perché la norma introdotta soprattutto dalla Regione Lombardia è figlia di tavoli di lavoro  che hanno spinto per l’efficientamento e l’abbattimento dell’inquinamento luminoso. Detto questo, è possibile derogare a queste norme in opportuni casi e possiamo fare un preventivo per il Comune».

MENO GUASTI

E quando piove? «Si dice che è una mezza tragedia… - ha aggiunto – lo comprendo, non è stato fatto l’intero impianto, ma sono stati sostituiti gli apparecchi ed era prevista una sostituzione di impianti dal punto di vista di pali e cavi. Poi ci si è resi conto di una cosa che non si poteva sapere prima, perché molti cavi hanno 50-70 anni ed erano scavati dentro il terreno, presentano così guaine vetuste che creano dispersioni». Un fenomeno che si verifica quando c’è umidità nel terreno: quindi la frequenza dei guasti viene infatti rilevata in aumento in caso di pioggia.

La società traccia tutti i guasti e sta progressivamente sostituendo gli impianti che presentano maggiore difettosità. Quest’ultima – assicura – è diminuita: »È comunque in impianto ad alta difettosità che crea costi ad A2A. Gli scavi che si stanno effettuando richiederanno almeno la fine di quest’anno: l’orizzonte per fare manutenzioni indispensabili è in linea con quanto detto in passato».

Sull’intensità della luce: se ci sono vie con interesse particolare, come quelle del commercio, si può fare un ragionamento per potenziare l’illuminazione.

La differenza tra Milano e Busto? «Quando venne fatto il relamping dei Led – si è spiegato – la legge del 2015 non era ancora in vigore».

Nei parchi: si chiama in caso di guasto il pronto intervento e il Comune può verificare se questo avviene. «Possono essere aumentati e tenuti accesi con una certa illuminazione durante le ore di frequenza – ha proposto – e poi ridurre l’intensità di notte». Le portelle: «Non abbiamo sensori che ci dicano sui singoli pali se c’è o non c’è la portella. Se mancano i fili elettrici, è un intervento da fare con una certa urgenza e vi invito a usare il numero verde, per ripristinare la situazione di sicurezza». Così il lato architettonico: «I pali scelti da sostituire erano considerati a rischio di caduta all’inizio. Può essere avvenuto un cambio, noi avevamo proposto un palo standard stradale e quello che si vede nelle vie del centro, con un costo maggiore. La nostra proposta progettuale era stata validata anche dalla Sovrintendenza».

I LAMPIONI DI RICHINO

I tempi di ripristino dei lampioni di Castiglioni. «Noi abbiamo ordinato un palo di prova per verificare se è adeguato, anche con la Sovrintendenza. Una volta che questo passaggio sarà superato e si avrà la risposta, faremo un programma di ripristino degli altri. Non nella loro globalità, ma nelle due piazze principali del centro. Questo è stato un elemento di compromesso trovato rispetto al fatto che i pali originari erano fortemente danneggiati e rischiavano di creare problemi di sicurezza ai cittadini che passeggiavano. Un palo di questo tipo ha un costo molto significativo, 10mila euro per ogni sostegno, contro mille euro di quelli che abbiamo messo in centro».

Sui ripristini dei marciapiedi, un cronoprogramma è stato consegnato all’ufficio tecnico del Comune «e lo stiamo portando avanti, crediamo che nel giro di qualche mese verrà effettuato».

Sul piano dei prossimi interventi: «È stato depositato un preventivo presso uffici del Comune, stiamo facendo valutazione insieme ai tecnici per andare a eseguire gli interventi nel corso di quest’anno».

COMUNICARE: LE ISTRUZIONI

Sul numero verde da contattare, Antonelli ha insistito, ad esempio per stamparlo sui pali. Tremila adesivi sono stati ordinati, un terzo rispetto ai pali: una parte è già stata montata, ha assicurato.

Occorre contattare quindi – lo ripetiamo – il numero 800688811, scegliere il tasto dei Comuni 2: risponde un call center 24 ore su 24: bisogna specificare che si è a Busto Arsizio indicare la via, il numero civico o meglio ancora il palo. La numerazione si può vedere sull’impianto.

Esistono tre modi in realtà di comunicare: il form sul sito, la app, call center. Tutti e tre in mano alle stesse persone al call center, però per gli interventi rossi e giallo vale solo quest’ultimo.  

CERIMONIA FUNEBRE?

Il dibattito va anche sul tecnico, con l’aspetto della dimmerazione, sottolineato dall'ingegner Stefano Calligara per variare l’intensità luminosa. Matteo Sabba (Lista civica per Antonelli sindaco): «Anche in centro si avverte questo problema di ombrosità. Ho portato i parenti e mi chiedevano se ci fosse una cerimonia funebre…. Eppure ero entusiasta di cambiare i punti luce con una tecnologia innovativa. Pensavo: ci sarà del margine per illuminare di più». Spirito che ha mosso anche Fratelli d’Italia, ha ricordato il capogruppo Luca Folegani, a presentare l’interrogazione.

Risponde il dg Mauri: «Ci sono due norme che regolamentano, una definisce la categoria di strade, divise in 5 gruppi; il progetto di Busto ha previsto apparecchi che in centro hanno temperatura molto bassa. Quello che si può fare oggi è potenziare un attimino con la regolamentazione. Nel corso di una vita dell’apparecchio tende a perdere la capacità di illuminamento e si tende a mantenere una riserva per riportare al 100%. Si può regolare un pochino al rialzo, non cambierà in maniera estremamente significativa la percezione. Abbiamo dato un grandissimo vantaggio sul canone, ci sarà stato lo sconto sul canone. Si può reimpegnare una parte del risparmio per aggiungere punti luce e dare questo tipo di servizio che la cittadinanza vuole».

POSSIAMO MIGLIORARE?

Ma i consiglieri vogliono avere altre spiegazioni e rassicurazioni. Simone Orsi (Lega Salvini Lombardia): «Qualcosa non torna. Che ne è del risparmio energetico, non torna se inserisco altri punti luce. Allora è una norma strana. Un suo tecnico ha verificato tutto il lavoro finora svolto? Alcune vie, come viale Piemonte, o via Ferrucci, hanno pali vecchi e nuovi accanto, e alcuni di questi ultimi non funzionano. Io ho provato a chiamare il numero verde, ma non l’ho trovato funzionante sulle 24 ore. Troviamo una soluzione per migliorare una città con zone al buio». Senza scordare casi come la “discoteca” in via Lodi, a Borsano (LEGGI QUI).

Incalza Luca Folegani: «Possiamo sperare in un miglioramento?». Ancora, Giuseppina Lanza: «Il numero verde, di tutte le segnalazioni producono un tabulato mensile, trimestrale, semestrale… c’è anche la possibilità di vedere in quanto tempo è risolto l’intervento?». Sabba chiede inoltre i tempi del modulo sul sito: «Come spendi mangi. Non vorrei che si intendesse come questo detto. Avete speso poco… arrangiatevi. Viste le aspettative nostre, ma anche vostre… anche voi eravate entusiasti».

Insomma, il futuro luminoso, dov’è? Anche il sindaco precisa sulla sicurezza come una delle ragioni fondanti e originarie per il progetto: «Parlo da responsabile per qualsiasi fatto che può accadere in città, io volevo migliorare la luminosità e togliere le migliaia di pali ammalorati… Il risparmio energetico c’è e stiamo facendo interventi maggiori rispetto al preventivato, pensiamo anche alle vie private. Piazza Trento Trieste, nel progetto presentato settimana scorsa che spero di poter attuare, sarà rinforzata e monumento sarà illuminato. Anche in piazza a Sacconago. Ma queste cose diminuiranno il margine che avevamo».

A2A: CI STIAMO PERDENDO

Un altro round di risposte: «Le lampade precedenti erano al mercurio o al sodio, consumavano mille. Quelle a led, con stessa luce, 200. Si risparmia dunque l’80%. Dura vent’anni e perde un 10%, allora compro una lampada che è 240 e la regolo nei primi anni di vita per consumare 200. A mano a mano che passano gli anni, devo regolarla per garantire un livello di illuminazione ottimale pur garantendo il risparmio energetico».

Un altro milione e mezzo di euro è stato già speso da A2A, ha assicurato Mauri: «Ci stiamo perdendo, ma siamo un’azienda seria e nonostante non stiamo guadagnando soldi, continuiamo ad andare avanti a investire finché non raggiungeremo i livelli di affidabilità promessi».

Che cosa succederà ora? «Un impianto in cui tutte le luci sono accese e non si guastano spesso, con interventi tempestivi nel caso: questo lo garantiamo – spiega – Se si vuole aumentare il livello di illuminazione delle strade in modo significativo, ciò richiede un investimento».

E il collaudo? «Questo progetto ha avuto il lotto 1 e anche il 2, con telecamere di sorveglianza – ricorda Mauri – e colonnine di ricarica per i veicoli elettrici, con tempi più dilatati. I termini di decorrenza derivano dalla fine dei lavori del lotto 2, terminato qualche mese fa. Il collaudatore c’è e ci ha chiesto dei documenti. Aspettiamo che ci chieda se ci siano cose da sistemare».

LE ZONE COMMERCIALI

Il presidente Folegani ringrazia e prima di promettere - «Vi staremo addosso» - invita il presidente di Confcommercio Rudy Collini in aula a intervenire: «Grazie ai consiglieri e ai tecnici di A2A per essere qui. Effettivamente l’illuminazione è fondamentale per la sicurezza e la piacevolezza dell’acquisto nel centro storico e nei quartieri. Suggerirei di portarla al 100% nelle zone commerciali durante le ore di apertura. Le attività commerciali danno il proprio contributo con l’illuminazione delle vetrine, ma ci vuole anche nella percorrenza della camminata. Se si dovesse ampliare la potenza di luce o la plafoniera, immagino che andremmo fuori norma. Si può in casi specifici?».

La risposta è sì, si supera il livello della norma, ma può essere derogata sulla base di una deliberazione comunale, ha spiegato Mauri.  

«Vi ringrazio per metterci la faccia – ha concluso Antonelli – confidiamo nel vostro lavoro. C’è stato il cambio di passo da quando c’è lei, ma dobbiamo trovare la soluzione perché mi preme che siano soddisfatti un po’ tutti… E i passaggi pedonali devono essere più illuminati».

Ma. Lu.

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