Un crocifisso e una lettera: papa Francesco li ha ricevuti dai detenuti della casa circondariale di Busto Arsizio. E la sua risposta è emblematica.
A raccontarlo - su Chiesa di Milano - è monsignor Luca Raimondi, vescovo ausiliare e Vicario episcopale per la Zona IV, che ha partecipato alla Visita ad Limina dei vescovi lombardi nei giorni scorsi.
Quando gli viene chiesto cosa l'abbia colpito in particolare, lui non esita: «Un momento forte e molto personale che ho vissuto salutando il Papa è stato quello di porgergli – facendomi un poco di forza -, la lettera che i carcerati di Busto Arsizio, nella Zona pastorale di cui sono Vicario episcopale, mi hanno consegnato per portarla al Santo Padre insieme a un crocifisso realizzato nella loro falegnameria. Al Papa ho detto che, forse, non avrebbe avuto tempo per rispondere ai detenuti».
La risposta del Pontefice è travolgente: «Lui mi ha subito bloccato: "A loro bisogna rispondere". E così è stato. Questo gesto per me significa tanto, indicando il desiderio della Chiesa, attraverso il Santo Padre appunto, di rispondere anche e soprattutto a chi è ai margini, chi ha sbagliato che proprio di questo ha bisogno».