Il Gusto di Busto | 06 gennaio 2024, 08:00

«Che sia un anno propizio. Come evocherà anche la Gioebia»

Da un estratto dell'Anteo nel 1975: «Il rogo distruggeva e i suoi malefici potevano essere rimandati al prossimo anno. Era una liberazione»

Il falò dello scorso anno

Il falò dello scorso anno


Buon 2024 a tutti i lettori dal Magistero dei Bruscitti; che sia un anno in buona salute, prospero, ricco e propizio.

Questi auspici, sono gli stessi che verranno evocati l’ultimo giovedì di gennaio, con la festa simbolo della nostra città che è la Gioebia. Vi lascio quindi con un estratto dell’Anteo di una nostra strenna, il Mistero della Gioebia, pubblicata nel 1975.

 

“Una tradizione di gennaio che dura da molti secoli mette in moto tutto l’alto milanese, l’ultimo giovedì: è la festa della Gioebia. Veramente questa celebrazione, che discende da ricordi ancestrali, si è diffusa dove la campagna, giunta al colmo dell’inverno, i giorni più rigidi, dà al contadino la opportunità, nel riposo delle colture e del forzato ozio, di dare sfogo alla fantasia, che è sempre una fantasia rievocativa e propiziatrice.

Chiusi al tepore di un ricovero, nella monotonia dell’inverno, nell’attesa di un ritorno al sole e alla vita, nascono sempre, con le speranze, anche oscuri timori. Timori di streghe, di spiriti vaganti, di un malefico flusso di astri e costellazioni per il nuovo anno, di un immaginario di possibili sciagure, che deve essere distrutto in tempo.

Così da ridare al contadino la tranquillità per il nuovo raccolto.

Tutto ciò, determina, la nascita inconscia di festosi riti propiziatori che vanno dal fuoco alla preghiera. Da qui nasce la tradizione del fantoccio. Non avendo più streghe, anche presunte a disposizione, per sfogarvi la propria paura, il popolo trovò altrettanto efficace rimedio nel dare un volto e una forma a questo Male che venne ugualmente buttato sul rogo fra la festante soddisfazione di coloro che cercavano il brivido ma anche la facile possibilità di una liberazione dal maleficio. 

La Gioebia diventa così per molti il simbolo della propria coscienza alla ricerca di una soluzione, che si propone al giudizio di un immaginario essere rivestito di stracci al quale si dà, la veste del giudice che libera o condanna, e, in ogni caso, data dalla sua natura demoniaca finisce sul rogo.

Tutto però sta a indovinare come sarà la Gioebia dell’anno. Non sempre è la strega col naso adunco il fazzoletto al collo e la scopa da cavalcare. Sarebbe un grave errore credere che si presenta ogni anno allo stesso modo e con gli stessi intendimenti. La Gioebia si camuffa, si traveste distribuisce Luganega e salamini, ogni anno è diversa da quella precedente.

Il rogo distruggeva e i suoi malefici potevano essere rimandati al prossimo anno. Era una liberazione e una festosa preparazione a mangiarsi in allegria il risotto con la Luganega…”

 

E così l’ultimo giovedì di gennaio è diventato un rito comune, una festa popolare, un tripudio di profumi, di fuoco, di sapori… di romantiche rievocazioni che diventano fiaba e leggenda.

Magistero dei Bruscitti-www.magisterodeibruscitti.org

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Viaggio mensile, accompagnati dal Magistero dei Bruscitti, nelle ricette e nei piatti di ieri, più attuali e apprezzati che mai, con la Confraternita fondata da Bruno Grampa nel novembre del 1975. Obiettivo di allora, creare un sodalizio che salvasse, valorizzasse e diffondesse la conoscenza della tradizione della cucina bustocca.

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