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Busto Arsizio | 09 dicembre 2023, 17:00

VIDEO. L’addio di Busto a Vincenzo Aquilina: «Perdiamo una testimonianza preziosa per tutta la città»

Si sono svolti nella basilica di San Giovanni i funerali dell’ex ufficiale della Guardia di Finanza, sopravvissuto a un campo di concentramento nazista. «Tu che hai provato il dolore, prega per questa nostra umanità», il messaggio di monsignor Pagani. Il sindaco Antonelli ne ha ricordato la costante presenza alle iniziative per la Memoria: «La città intera lo ringrazia ancora una volta»

VIDEO. L’addio di Busto a Vincenzo Aquilina: «Perdiamo una testimonianza preziosa per tutta la città»

L’addio di Busto Arsizio a Vincenzo Aquilina, ex ufficiale della Guardia di Finanza, sopravvissuto al campo di concentramento nazista di Moosburg.
Oggi nella basilica di San Giovanni si sono svolti i funerali alla presenza della Guardia di Finanza, degli alpini e dell’amministrazione comunale, rappresentata dal sindaco Emanuele Antonelli e dalla presidente del Consiglio comunale Laura Rogora.
La sua era una presenza costante alle commemorazioni del Giorno della Memoria e della Giornata delle Forze armate. «Mancherà a me e a tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo», ha detto il primo cittadino. «Viene meno una testimonianza preziosa per la città», ha sottolineato monsignor Severino Pagani.
Domenico Pirri, presidente della sezione di Busto dell’Associazione nazionale finanzieri d’Italia, lo ha ricordato come «un decano e un punto riferimento»: «Era il nostro papà, con una grande bontà d’animo e tenacia». Per la famiglia, sicuramente Vincenzo sarebbe stato felice nel vedere tanto affetto.

La deportazione e l’impegno per la Memoria

Il Tenente Cavaliere Ufficiale Vincenzo Aquilina si è spento mercoledì scorso a 99 anni. Originario di Agrigento, si era trasferito a Busto per prestare servizio come ufficiale della Guardia di Finanza.
In gioventù fu testimone della crudeltà nazista: a vent’anni, dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, venne deportato per essersi rifiutato di aderire alla Repubblica Sociale Italiana. Un’esperienza terribile durata due anni, per la quale ricevette encomi ufficiali dal presidente della Repubblica Sandro Pertini e dal ministero della Difesa.
È sempre stato presente alle iniziative per la Memoria organizzate dal Comune di Busto, in cui ha avuto modo di portare la propria testimonianza.

Il prevosto: «Un frammento di Storia»

«Per Vincenzo proviamo profondo affetto, grande simpatia, stretta solidarietà umana – ha rimarcato monsignor Severino Pagani nell’omelia –. Viene meno una presenza carissima per moglie e la famiglia ma anche una testimonianza preziosa per tutta la città. Un frammento di Storia».
Il prevosto ha detto di considerare «una grazia averlo conosciuto e stimato», ricordandone alcuni tratti, a partire dall’«amore per la società civile e il bene comune. Un amore sincero, senza ideologia e mai superficiale o ingenuo di fronte al male del mondo. Amava le istituzioni e soffriva nel ricordare che proprio i suoi superiori lo avevano venduto ai tedeschi».
E poi la «fierezza morale del suo comportamento e la capacità di resistenza, unite a una profonda passione per la sua professione. È sempre stato presente per onorare la Memoria, che per lui era Memoria concreta».

Pagani ne ha ricordato anche l’umiltà e la «straordinaria simpatia, l’innata amabilità, la freschezza con cui lo si poteva ascoltare. Pacato nei giudizi, preciso nell'analisi, con gli anni sempre più saggio. Era bello stare col lui». Per il prevosto, «la sua compagnia sarà sempre una pagina di storia e umanità che ci fa considerare le ferite del passato ma anche le contraddizioni del presente. E ci fa sperare nel futuro, perché il dolore si trasformi in fecondità di saggezza e pace. Vincenzo, ricordati di noi e della nostra città. Tu che hai provato il dolore, prega per questa nostra umanità».

Il sindaco: «Alle prossime celebrazioni mi sentirò solo»

Il sindaco Antonelli ha indossato la fascia tricolore, come ha sempre fatto nelle occasioni ufficiali in cui Aquilina era presente: «Volevo che in quest’ultimo appuntamento, che noi tutti speravamo arrivasse il più tardi possibile, mi potesse vedere dall’alto ancora con questa fascia».
«Non potevo non esserci oggi – ha affermato Antonelli – glielo dovevo. Vincenzo non ha mai saltato un appuntamento delle celebrazioni delle giornate dedicate alla Memoria. Con la tempra tipica di chi ha vissuto l’inferno, per anni ha continuato a ricordare a tutti che la Memoria deve essere preservata per evitare che quell’inferno ritorni».
Lo ha fatto anche lo scorso 4 novembre, deponendo insieme a lui e alla presidente Rogora una corona davanti al monumento ai caduti: «Sostenuto dal suo bastone – ha ricordato il sindaco – ha percorso i pochi passi previsti dalla cerimonia, come sempre commosso, ma molto fiero. Riteneva un dovere morale esserci, soprattutto nei confronti dei giovani».

«Con il passare degli anni – ha proseguito – mi sono affezionato alla sua presenza a queste cerimonie. E lo ringraziavo sempre per la sua testimonianza. Lo faccio anche oggi per l’ultima volta. La sua scomparsa addolora tutta l’amministrazione, è una perdita per l’intera città e per la Guardia di Finanza a cui ha appartenuto per tutta la vita».
Purtroppo non ci sarà la consegna della targa per i cento anni. Ma, ha anticipato Antonelli, l’amministrazione ne donerà comunque una alla famiglia, «anche se non sarà certo la stessa cosa».
«Mi permetta di dirle che mi sentirò solo alle prossime celebrazioni – ha concluso il sindaco –. Mancherà a me e a tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerla. Caro Tenente Cavaliere Ufficiale Vincenzo Aquilina, è stato un onore conoscerla. La città intera la ringrazia ancora una volta e la saluta».

Riccardo Canetta

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