È ancora dedicato alla pace il presepe realizzato dagli Amici di San Giuseppe nel parco per la Vita di viale Stelvio a Busto Arsizio.
Lo scorso anno l’associazione aveva realizzato la scena della Natività pensando al conflitto in Ucraina di cui purtroppo non si vede ancora la fine. A pochi passi dal parco, tra l’altro, si trova Casa Don Lolo, che ospita mamme e bambini fuggiti dalla loro terra martoriata dalle bombe.
Quest’anno, nel sessantesimo dell’enciclica “Pacem in terris” di Giovanni XXIII, c’è anche il dolore provocato dalla guerra in Medio Oriente. «La pace è una casa. La casa di tutti» è la scritta che campeggia sul manufatto, leggermente più grande rispetto al passato.
«Preghiamo perché la Madonna ci aiuti a trovare la pace nei cuori, tra le persone e tra i popoli», ha detto il parroco don Giuseppe Tedesco benedicendo il presepe al termine della messa dell’Immacolata.
Ma la rappresentazione della Natività realizzata nel parco vicino all’ospedale vuole essere «un segno di luce e speranza che dia aiuto e coraggio a chi vi si deve recare», ha aggiunto il sacerdote.
Alla breve cerimonia erano presenti il sindaco Emanuele Antonelli, la presidente del Consiglio comunale Laura Rogora e il consigliere Orazio Tallarida.
E, ovviamente, gli Amici di San Giuseppe, con il referente Mario Cislaghi, assessore. Un gruppo instancabile che ogni anno si fa carico dell’organizzazione della tradizionale festa nel parco di viale Stelvio.
E se in questo caso il sodalizio con i suoi quaranta volontari resiste allo scorrere del tempo, molte altre realtà devono fare i conti con la carenza di forze nuove.
Un problema che lo stesso Cislaghi ha evidenziato una settimana fa premiando a Varese con il Sole d’Oro Romeo Mazzucchelli, presidente della Provvidenza (leggi qui).
«Ci sono sempre maggiori difficoltà nel trovare nuovi volontari – ribadisce –. Il nostro gruppo resiste, ma proporrò comunque alla parrocchia di far sì che la festa, così come il presepe, non siano soltanto dell’associazione, ma dell’intera comunità. Tra di noi si è creato da tempo un bel rapporto di amicizia e vorremmo estendere questa socialità e questo modo di lavorare a tutte le realtà della parrocchia».
In Breve
domenica 19 gennaio