La striscia vincente di Verstappen è terminata. Ed è la Ferrari a premere il pulsante “STOP”. La vittoria di Carlos Sainz arriva al termine di un weekend stratosferico per lo spagnolo, molto performante sia dalle libere di venerdì e autore della pole position di ieri. Una gara vinta dopo una sofferenza incredibile, con gli avversari attaccati alla vettura di Maranello per tutti i 62 giri della gara di Singapore. Una vittoria nata dalla incredibile lucidità nel gestire la gara nei momenti chiave: farsi raggiungere volutamente da Lando Norris per potergli permettere di difendersi dall’arrivo dalle Mercedes è un esempio incredibile di astuzia e genialità sportiva.
Una vittoria strameritata e che mette un punto esclamativo alla risposta che molti tifosi Ferrari si pongono ingiustamente da tempo: “ha talento Carlos Sainz?”. La risposta è SI !! E lo scriviamo tutto in maiuscolo, volutamente. Oggi Carlos Sainz ha dimostrato di essere un pilota estremamente intelligente e questa è una caratteristica fondamentale per vincere. E molti “tifosi” Ferrari farebbero bene ad iniziare a capire che non esiste solo il piede (che, ovviamente, è fondamentale). Lo “smooth operator” ha dimostrato che spesso serve genio, testa, sangue freddo e che il coraggio non è solo “tenere il piede giù”.
La cronaca della gara parte dalla grandissima partenza delle due Ferrari, con Sainz che parte perfettamente dalla prima posizione e Leclerc che scalza Russell già prima della prima curva. Merito anche delle gomme rosse che forniscono un maggiore grip fin da subito e che permettono al monegasco di guadagnare quei metri preziosi per poter scavalcare l’inglese della Mercedes nel brevissimo tratto (178 metri) che separa la starting line dalla prima curva.
La partenza è più caotica dietro con Hamilton che tira lungo alla prima staccata, traendo un clamoroso vantaggio sia sul compagno di squadra Russell sia su Norris. Dopo alcuni giri l’inglese sarà costretto a ridare le posizioni.
Nei primi 20 giri le due Ferrari gestiscono la gara e soprattutto le gomme, sacrificando in un certo senso la gara di Leclerc che partendo con le gomme rosse potrebbe potenzialmente andare più forte del ritmo imposto a tutti da Sainz. L’obiettivo è far durare al massimo le gomme di Sainz, in testa e quindi con “diritto” di scelta strategica. È una sorta di partita a scacchi contro le Mercedes e la Red Bull di Verstappen che dalla sua ottava posizione fa comunque paura. La strategia ovviamente potrebbe sembrare penalizzante per Leclerc; tuttavia non bisogna dimenticare che Leclerc, montando con gomma rossa, è esposto al rischio di finire nel traffico a causa della sosta anticipata quindi il ritmo molto lento di Sainz in realtà permette a Leclerc di ritardare la sosta.
Al giro 20 l’incidente della Williams di Sargeant genera una safety car. La Ferrari richiama Sainz e Leclerc, puntando al doppio pit-stop. Lo stesso fa la Mercedes con Russell. Il caos generato da buona parte dei piloti fermi ai box ha come risultato che Leclerc si ritrova in sesta posizione causa traffico ai box. Al contrario, Sainz riesce a mantenere la prima posizione tallonato da Verstappen che non si è fermato.
Alla ripartenza Leclerc non vede il tentativo di Norris su Perez, rischia di tamponarlo e per non farlo finisce lungo concedendo la sua posizione a Hamilton. Nel frattempo Russell attacca Verstappen scavalcandolo e rimettendosi alla caccia di Sainz. La stessa mossa la compie Norris al giro 24, mettendosi in scia a Russell.
I giri successivi sono una incredibile “caccia alla volpe”. Una volpe di nome Carlos Sainz, che si ritrova George Russell piantato negli scarichi della sua SF-23, con un distacco medio di mezzo secondo. Lo spagnolo ha come obiettivo gestire il più possibile la mescola dura montata al pit-stop. Il risultato di questa strategia di completa “gestione” di Sainz è che al giro 36 i primi cinque piloti sono racchiusi in meno di 5 secondi, con le due Mercedes e la McLaren di Norris che guidano la rincorsa alla prima posizione di Ferrari che chiude questo trenino con la seconda SF-23 di Leclerc. Nel frattempo le due RedBull sono in attesa di una potenziale safety car per perdere meno tempo possibile nel pit-stop che ancora devono fare, ma questo fa sì che il ritmo delle vetture di Milton Keynes sia inferiore addirittura a quello di Alpine e Aston Martin.
Al giro 44 altra emozione “da bandiera gialla”. Ocon, autore di una gara buonissima fin a quel momento, si ritira parcheggiando la vettura nella zona della prima curva. Viene chiamata la Virtual Safety Car e si apre un dilemma per tutti i team: fermarsi o no? Al primo giro tutti decidono di non entrare, mantenendo le posizioni. Ma al secondo giro le Mercedes sorprendono tutti fermando sia Russell sia Hamilton. Le due vetture rientrano in quarta e quinta posizione, dietro a Sainz, Norris e Leclerc e a 17 secondi dal leader.
Mossa molto rischiosa del team di Brackley ma, va detto, molto coraggiosa e che costringe Sainz a iniziare a spingere per non farsi prendere dal duo Russell-Hamilton.
Al giro 54 il duo inglese piomba addosso a Leclerc che non può nulla contro l’attacco di Russell prima e di Hamilton poi. Nel frattempo Lando Norris resta incollato agli scarichi di Sainz, mettendo una pressione incredibile al pilota spagnolo anche a causa del DRS.
Gli ultimi 10 giri sono un capolavoro dipinto a mano da Carlos Sainz che ha l’incredibile idea di farsi raggiungere da Lando Norris per poter permettere all’inglese della McLaren di utilizzare il DRS non tanto per attaccare Sainz quanto per difendersi da Russell e Hamilton, nettamente più veloci con le gomme medie. Frustrato dalla situazione, Russell tenta un disperato attacco a Norris all’ultimo giro. Risultato? Mercedes a muro e sogni di gloria finiti per il duo inglese della stella a tre punte. Sainz taglia il traguardo con meno di un secondo di vantaggio su Norris e Hamilton, con le gomme finite ma con una freddezza pazzesca.
Grande weekend per Sainz e per la Ferrari. Lo spagnolo, sempre davanti al compagno di squadra per tutto il weekend, allunga in classifica su Leclerc e aiuta la Ferrari a recuperare punti importanti nei confronti di Mercedes per un potenziale secondo posto in classifica.
Settimana prossima si torna a correre, questa volta in Giappone. Gara attesissima da tuti, non solo per lo splendido tracciato di Suzuka ma, soprattutto, per capire se il weekend nerissimo di Red Bull è stato soltanto un brutto passaggio oppure se la nuova direttiva tecnica TD018 ha davvero influito sulle prestazioni della vettura di Milton Keynes.
Noi saremo qua per raccontarvelo.
Di seguito i risultati del GP di Singapore
Pos | No | Pilota | Team |
1 | 55 | Sainz | Ferrari |
2 | 4 | Norris | McLaren |
3 | 44 | Hamilton | Mercedes |
4 | 16 | Leclerc | Ferrari |
5 | 1 | Verstappen | Red Bull Racing |
6 | 10 | Gasly | Alpine |
7 | 81 | Piastri | McLaren |
8 | 11 | Perez | Red Bull Racing |
9 | 40 | Lawson | AlphaTauri |
10 | 20 | Magnussen | Haas F1 Team |