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Busto Arsizio | 19 agosto 2023, 13:45

Abbandono di animali domestici: cambiano i modi, non i numeri. Casa Ringhio lancia un appello

L’associazione con sede a Busto Arsizio e attiva nell’Alto Milanese, registra una crescita sensibile del fenomeno: una 70ina gli esemplari accuditi nell’ultimo mese. La presidente, Sara Vega: «Così non va: non parliamo di giocattoli ma di creature che hanno bisogno di rispetto e impegno»

Abbandono di animali domestici: cambiano i modi, non i numeri. Casa Ringhio lancia un appello

«Così non va bene. Così non si può andare avanti». Parole scandite da Sara Vega, presidente e fondatrice di Casa Ringhio, associazione principalmente attiva nell’aiuto ad animali in difficoltà, con un raggio d’azione che copre l’Alto Milanese e lambisce il capoluogo lombardo. A che cosa si riferisce? «Agli abbandoni. Ci risultano in netto aumento rispetto allo scorso anno. Al punto che, nel gestirli, incontriamo difficoltà mai affrontate prima. Nell’ultimo mese ci siamo ritrovati una settantina di casi».

Si tratta di cani, in prevalenza di taglia media o piccola: «Capita – spiega Sara – che i padroni ce li portino per accudirli durante le loro vacanze. Poi, però, vengono “dimenticati” da noi. Sono meticci, ma anche animali per il cui acquisto le famiglie hanno di sicuro speso dei bei soldi. Recuperiamo i proprietari grazie ai microchip, ma ci capita anche di dovere avviare le pratiche per trovare nuove soluzioni». Quanto ai gatti «…ne abbiamo trovati diversi, lasciati fuori dalle nostre sedi nei loro trasportini». E poi ci sono conigli, tartarughe, criceti. «Questi animali vengono presi con particolare leggerezza, si pensa che non richiedano  impegno. Invece, ovviamente, anche loro hanno bisogno di attenzione. E poi crescono. Oppure, come nel caso dei criceti, gli acquirenti scoprono che sono fonte di odori non graditi. Dal momento che il loro costo è basso, non ci si pensa troppo, la soluzione è disfarsene».

Identikit tipico dei “colpevoli”? «Normalmente non mi interesso delle situazioni economiche o personali. Ma qualcosa, a volte, si intuisce e posso dire, per esperienza, che ad abbandonare sono singoli e famiglie, persone in difficoltà o che stanno bene. Non ci sono caratteristiche fisse».

Il fenomeno, odioso, a volte è accompagnato a maltrattamenti e trascuratezza. Recente il salvataggio, da parte di Casa Ringhio, di un ratto (VEDI QUI). «La parola “ratto” – specifica Sara – fa drizzare i capelli in testa a molti. Ma, nel nostro caso, parliamo di un esemplare domestico, dall’aspetto gradevole e per nulla aggressivo. Peccato che queste sue caratteristiche, molto apprezzate, non siano state sufficienti».

La presidente allarga lo sguardo, andando oltre le difficoltà del momento: «Non solo gli abbandoni sembrano aumentare. Si direbbe che questa pratica sia diventata, in qualche modo, più furba. Nel Nord Italia, per esempio, il randagismo non esiste quasi più. Ed è raro scoprire animali lasciati, come succedeva un tempo, ai bordi di strade e autostrade. Ma gli abbandoni ci sono ancora, eccome. Sono cambiati i modi».

Inevitabile, dunque, una riflessione: «Occorre tornare a informare, a generare consapevolezza: un animale non è un giocattolo o uno sfizio per il breve periodo. È un compagno di vita che può dare moltissimo alle persone. Ma, quando lo si prende con sé, bisogna sapere che richiederà anche rispetto e impegno». Come evitare mosse azzardate? «Ci sono – fa presente Sara, tecnico veterinario – figure professionali che si possono interpellare prima di prendere con sé un animale domestico. C’è anche Casa Ringhio, con la sua esperienza. Personalmente, sono disponibile a informare chiunque, anche gratis. Meglio investire un po’ di tempo, prima, che abbandonare, poi».

Stefano Tosi

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