Il Masterplan di Malpensa fa ancora discutere. A prendere la parola in merito è, questa volta, Emilio Magni, sindaco di Cazzago Brabbia, Comune capofila del COR2, il coordinamento di dodici amministrazioni della seconda fascia aeroportuale.
Dopo l’approvazione del Ministero al piano, ma il no alla Cargo City (leggi QUI), è arrivata la presa di posizione del COR2, congiunta con quella dei sindaci di alcuni Comuni dell’Alto Milanese, uniti sulla stessa linea d’onda a proposito del problema.
«In uno dei comunicati della SEA si dice che i sindaci sono stati convocati - inizia Magni - Da tempo esiste il coordinamento del secondo circondario di Malpensa, e rivendichiamo il diritto di essere interpellati su quello che vorremmo fare».
«Il problema fondamentale si chiama incompatibilità ambientale di alcune cose che si vogliono fare. Il progetto Masterplan non riguarda solo l’aspetto ambientale e industriale, ma la salvaguardia di salute, turismo e conservazione dell’habitat, che da sempre hanno valenza economica. Tutti i progetti di espansione non hanno mai ottenuto successo e sono stati ritirati».
«Certi progetti, con le dimensioni che si vogliono dare, non riceveranno mai una valutazione d’impatto ambientale positiva, l’aeroporto di Malpensa non l’ha mai avuta, perché impossibile da rendere compatibile con lo sviluppo».
«Come abbiamo sempre detto, l’aeroporto c’è e nessuno vuole distruggerlo, ma deve consentire una salvaguardia ambientale compatibile con il territorio. L’inquinamento acustico e atmosferico è evidente, e aumentano anche con il traffico indotto. È difficile mettere dentro in una bottiglia di un litro tre litri».
«A chi ci dice "Voi siete solo per il no" - conclude il primo cittadino di Cazzago Brabbia - vorrei ricordare che esiste una proposta intelligente: è il sistema aeroportuale, così che non si attiri tutto su Malpensa. Invece, addirittura, c’è stato tentativo di chiudere Lainate. La soluzione è il sistema aeroportuale: magari anche oltre alla Lombardia, si potrebbe pensare un sistema della Pianura Padana. Bisogna distribuire l’impatto e il traffico, ma questa è una proposta che toccherebbe il Governo».