Cardiologia non chiude. E c’è un progetto legato all’emergenza/urgenza sull’area dell’ex deposito dell’Aeronautica. Sono i due punti fondamentali che l’assessore regionale al Welfare, Guido Bertolaso, ha comunicato oggi, 30 maggio, al Sant’Antonio Abate, dove ha incontrato amministratori, politici e giornalisti. «Dobbiamo fare i conti con le forze a disposizione – ha fatto presente Bertolaso – e sappiamo che c’è un problema legato alle risorse umane. Non possiamo tenere aperta una Cardiologia senza medici. E qui, in particolare, sono state annunciate diverse dimissioni, più o meno contemporaneamente. Incontrerò i medici già questo pomeriggio, voglio conoscere le loro motivazioni e provare a convincerli a rimanere. Ma una soluzione, con il direttore generale di Asst, Eugenio Porfido, l’abbiamo trovata, la Cardiologia rimane aperta».
Niente chiusura dal primo giugno, dunque, come temuto e previsto. Il reparto resta pienamente operativo, fino al 10 giugno con la collaborazione di Asst vicine, che “presteranno” propri medici. Dal 10 giugno in poi grazie a una cooperativa che fornirà le figure professionali necessarie. «Poi ci saranno i bandi – ha aggiunto Bertolaso – e ci stiamo confrontando con rettori e presidi per rilanciare una politica di recupero del personale. Se abbiamo un esercito di specializzandi, questi devono essere impegnati dappertutto, non solo negli ospedali più grandi, anche se quello di Gallarate non si può definire un ospedale piccolo».
Giovanni Pavesi, dirigente Welfare in Regione, ha puntualizzato: «Per noi è fondamentale la sicurezza del paziente. A Gallarate non eravamo in grado di coprire le notti. Ora abbiamo garanzie per tenere aperto».
Bertolaso ha aggiunto un passaggio sul casermone, già utilizzato e apprezzato come hub vaccinale: «Ne abbiamo toccato con mano le potenzialità ed è possibile che “passi” a Regione Lombardia, senza oneri. Su questo, siamo al lavoro con l’Agenzia del Demanio. C’è un progetto importante legato a Pronto soccorso, emergenza e urgenza. Ma, per ora, non abbiamo certezze assolute, quindi è prematuro entrare nei dettagli». Tempi? «Dovremmo sapere a fine giugno».
Non una questione di poco conto, quella del deposito. Perché influisce sulla programmazione delle azioni, ha ammesso Bertolaso. Programmazione influenzata anche dalla carenza di medici: «Obbliga ad accelerare e accelerare significa minore capacità programmatoria» ha dichiarato il dg di Asst Valle Olona, Eugenio Porfido.
Nicola Mucci, coordinatore di Forza Italia, ha chiesto certezze, e puntuali informazioni, su due percorsi, quello che deve portare al futuro ospedale Busto/Gallarate e sui piani relativi al Sant’Antonio Abate «…perché non c’è solo Cardiologia, dalla cittadinanza arriva una preoccupazione generale». E sulla comunicazione ha insistito il sindaco, Andrea Cassani (c’erano anche gli assessori Claudia Mazzetti e Chiara Allai), calamita, per ruolo, di segnalazioni, lamentele, proteste: «Ci si trova sempre di fronte all’emergenza – ha detto il primo cittadino- ma se la programmazione fosse conosciuta sarebbe più facile comprendere le scelte. Bene la soluzione tampone per Cardiologia ma sappiamo anche che il ricorso a una cooperativa comporta costi maggiori. Comunque, in generale meglio sarebbe parlare prima».
Giovanni Pignataro, consigliere comunale del Partito Democratico, ha toccato tasti simili: «C’è un’esigenza di comunicazione continua. Perché a Gallarate il sentore, sul Sant’Antonio Abate, è quello di uno svuotamento, di una spirale negativa. Sappiamo che esiste un problema legato al personale a livello nazionale. Ma a Gallarate c’è una problematicità specifica, avvertita da utenti e medici».
Massimo Gnocchi, consigliere di Obiettivo Comune Gallarate: «Apprezzo il provvedimento emergenziale per la Cardiologia, nella consapevolezza che non è una soluzione a lungo termine. Sono, comunque, tra quelli che auspicano di ripotenziare gli ospedali esistenti». Freddezza, dunque, sul progetto Busto/Gallarate.
Luca Ferrazzi, consigliere regionale di Lombardia migliore: «Bene per la Cardiologia, bisognerebbe essere attenti, tanto per cominciare, anche all’Unità coronarica. E dobbiamo ragionare sul sistema Gallarate/Busto. Busto, al momento, regge ma è in sofferenza». Sonia Serati, Più Gallarate, ha rivolto a Bertolaso domande molto dirette: «Sul progetto al casermone avremo voce in capitolo? O ci verrà presentato qualcosa di già fatto? Verrà in Consiglio comunale?». Risposta affermativa dell’assessore al Welfare.
Apprezzamento per la visita di Bertolaso, la seconda in un breve intervallo di tempo, dalla collega di Giunta, Francesca Caruso («Grazie per la presenza sul territorio») e dal consigliere, comunale e regionale, Giuseppe De Bernardi Martignoni, Fratelli D’Italia, partito arrivato al sant’Antonio Abate con una folta delegazione (c’erano il presidente del Consiglio comunale, Marco Colombo, il coordinatore cittadino, Stefano Romano, i capigruppo, rispettivamente in Consiglio comunale e regionale, Luca Sorrentino e Christian Garavaglia). «Con Bertolaso vediamo un cambio di passo – ha affermato Martignoni – l’approccio è diverso». Con riferimento a vicende prettamente gallaratesi: «Grazie a questa visita, non è più necessario discutere mozioni per fare venire qui l’assessore regionale. E sono mutate anche le prospettive».