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Busto Arsizio | 25 maggio 2023, 19:20

FOTO. In viaggio nel tempo con gli alunni delle Rossi di Borsano. L’assessore: «Proposta formativa importante»

I giovanissimi studenti hanno vestito i panni di personaggi di ere diverse. Un percorso didattico che ha richiesto un grande lavoro, che ha coinvolto docenti e genitori della scuola di Busto. Al termine è stata inaugurata la biblioteca. L’assessore Cerana: «L’offerta formativa di realtà di quartiere come questa non ha nulla da invidiare a nessuno»

FOTO. In viaggio nel tempo con gli alunni delle Rossi di Borsano. L’assessore: «Proposta formativa importante»

Tecnicamente si chiama “episodio di apprendimento situato”. È, di fatto, un vero e proprio viaggio nel tempo, dalla preistoria all’impero romano passando per gli antichi egizi.
Protagonisti gli alunni della scuola primaria Rossi di Busto Arsizio, che questa mattina hanno vestito i panni di personaggi di ere diverse, accompagnando l’assessore alle Politiche educative Daniela Cerana, l’assessore a Bilancio e Sport Maurizio Artusa e il consigliere comunale Orazio Tallarida in un percorso nella storia.

Una nuova dimostrazione della didattica innovativa su cui l’istituto di Borsano punta ormai da qualche tempo. «La scuola si sta aprendo alla cittadinanza in maniera spettacolare – sottolinea l’assessore Cerana –. Il territorio si renda conto che l’offerta formativa di realtà di quartiere come questa non ha nulla da invidiare a nessuno». Nell’occasione è stata anche inaugurata la biblioteca.

Un grande lavoro didattico

I giovanissimi studenti hanno indossato gli indumenti semplici degli uomini primitivi, quelli sfarzosi dei faraoni e le toghe dei romani. E hanno raccontato vicende e peculiarità delle diverse fasi storiche muovendosi tra “scenografie” e riproduzioni di oggetti e materiali del tempo da loro realizzati.

Un lavoro importante iniziato a settembre e conclusosi con questo artefatto: «Vi è stata una attenta e assidua pianificazione didattica – spiega la referente di plesso Giuliana Genoni –. Nulla è stato lasciato al caso. Grazie alla grande collaborazione dei docenti, i bambini hanno avuto modo di mettersi in gioco attivamente, acquisendo le conoscenze che hanno poi messo in atto, risultando artefici del loro processo di apprendimento».

La «performance» odierna, oltre a coinvolgere diverse materie di insegnamento – italiano, storia, tecnologia, arte, anche motoria – ha portato gli alunni a lavorare su alcune soft skill, come collaborazione e problem solving. «Attività di questo tipo richiedono tanto tempo ma portano una competenza di tipo “imprenditoriale” – evidenzia Genoni –. Gli alunni mettono in gioco tutto loro sapere per creare qualcosa di più grande».

È stata anche pensata una “challenge”: inquadrando con il telefono un Qr Code situato al termine del percorso, è possibile mettersi alla prova in un quiz di ambito storico. L’8 giugno verrà pubblicata la classifica. Anche questo gioco è stato ovviamente realizzato con gli alunni.

La mattinata si è chiusa con il taglio del nastro della biblioteca, dove i bambini hanno messo in scena una piccola rappresentazione nell’ambito dell’iniziativa RestiAMO a scuola-teatro dei burattini. E quando l’assessore Cerana ha chiesto a chi piacesse leggere, tutti hanno risposto in maniera entusiastica. È il segno che i semi gettati a scuola stanno dando i loro frutti.

«Questo lavoro ha coinvolto genitori, dirigenza, amministrazione comunale, che ci sta dando una grossa mano – chiosa Giuliana Genoni –. Dopo il periodo difficile della pandemia, vogliamo che i bambini entrino a scuola felici e ne escano entusiasti».

Il plauso dell’amministrazione

Da parte dell’assessore Cerana, il plauso ai docenti e alla cabina di regia del dirigente dell’istituto comprensivo Galilei, Massimo Valentino, che a sua volta ha rimarcato l’indispensabile partecipazione dei genitori, rappresentati oggi da Enza Rubino, vicepresidente del Consiglio d’istituto.
«È emozionante vedere i bambini impegnarsi così – afferma l’esponente di giunta –. È un modo per trasferire i contenuti in maniera spettacolare, un learning by doping in piena regola. La scuola si sta aprendo alla cittadinanza e non possiamo che esserne fieri e orgogliosi».

Con un auspicio: «Il territorio deve rendersi conto che le scuole di quartiere in cui ci sono un’attenzione e una proposta formativa di questo tipo non hanno nulla da invidiare a nessuno. La valenza pedagogica di instaurare relazioni nel quartiere in cui si vive è importantissima». Per trovare un’offerta formativa di qualità – è il messaggio – non è dunque  necessario abbandonare il proprio rione. «Ogni volta che vengo in questa scuola trovo sempre qualcosa di innovativo. Sono convinto che in tanti a Borsano non sappiano che “gioiellino” ci sia qui», dice il consigliere Tallarida, borsanese come l’assessore Artusa.

Riccardo Canetta

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