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Storie | 12 maggio 2023, 10:30

LA STORIA. Ragazzi per sempre: trent'anni dopo euforia e trepidazione, ma soprattutto amicizia sul palco del Manzoni. «Sarà uno di quei giorni che non si possono dimenticare»

La differenza non è nei volti o in qualche capello grigio, ma nell'attesa scandita dai social: i "giovani" dell'oratorio San Filippo di Busto sono però sempre gli stessi. Stasera e domani parola - anche - di don Luca

Foto per cortesia di Marco Cirigliano

Foto per cortesia di Marco Cirigliano

Hanno superato anche i moschettieri di Dumas: trent'anni, non venti, dopo i ragazzi dell'oratorio San Filippo sono pronti al grande ritorno al teatro Manzoni. E per il loro teatro Manzoni, a cui offriranno il ricavato venerdì 12 e sabato 13 maggio. LEGGI QUI 

Trova le differenze è un "gioco" più arduo di quelli della settimana enigmistica. Ce n'è una che balza all'occhio e non sta nei volti cambiati dal tempo o in qualche capello grigio: è rappresentata, anche stavolta, dai social. Non in maniera negativa: sono serviti a tenere ancora più saldamente insieme attori e potenziali spettatori, a scandire l'attesa, far vivere le prove generali come parte integrante di questo percorso a tutti. 

Un gruppo di eterni ragazzi. Uno spettacolo che ha fatto la storia. Un teatro da salvare.

Del resto, la commedia che si porterà sul palco è quella liberamente tratta da Aggiungi un posto a tavola. Che c'è un amico in più, è la frase cardine eppure sussurrata, e gli amici sono cresciuti davvero: attorno ai giovani dell'oratorio San Filippo, le loro famiglie e tanti altri amici e conoscenti che si sono appassionati a questa storia.

Trent'anni dopo, anche don Luca sul palco a dare il via. Sì, oggi è monsignor Luca Raimondi, un riferimento importante della Chiesa ma sempre con quell'ardore e quell'umiltà che l'hanno fatto amare fin dal primo momento a San Michele. Quando arrivò qui giovane sacerdote e trovò subito alchimia con don Luigi Brambillasca, pur essendo così diversi, figurarsi con quei giovani che furono lieti di radunarsi attorno a lui e anche attraverso il teatro scrivere la storia della vita insieme.

Che ansia, stasera? Sì, lo si dice, ma per scherzare. Perché non c'è niente da dimostrare, solo da vivere.

Prendiamo un pensiero di Marco Cirigliano, uno degli eterni ragazzi: «Siamo pronti ma soprattutto si noterà l'essere un gruppo di amici. In tanti ci siamo ritrovati dopo davvero tantissimi anni. Ma come fosse non passato mai il tempo, e invece dalla volta prima sono passati 30 anni. Ci siamo divertiti e stasera vorremo fare divertire il pubblico».

Con una certezza finale: «Sarà uno di quei giorni che non si possono dimenticare».

Marilena Lualdi

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