Maggio è per il Magistero il mese della gita fuori porta primaverile dove abbiniamo la visita di una città con la sua storia e la sua cultura e un pranzo tipico del luogo che visitiamo.
Quest’anno la scelta è caduta su Crema, città della bassa pianura lombarda ricca di tradizioni gastronomiche e agricole, e con un centro storico meraviglioso ricco di tesori di storia e di architettura.
Il pranzo sarà in un agriturismo tipico e il piatto principale sarà il tortello Cremasco, la cui ricetta è tramandata e protetta dalla omonima confraternita.
Il tipico tortello Cremasco è un piatto dolce che si consuma come primo; è infatti un primo piatto dal sapore intenso e agrodolce, la sua particolarità sta tutta nel ripieno. La ricetta dei tortelli cremaschi si perde nella notte dei tempi e rimane ancora oggi ignoto il modo in cui siano stati inventati e come siano stati tramandati.
Mastri pastai si tramandano da padre in figlio i dosaggi e gli ingredienti del tortello ma ogni vera massaia cremasca li sa preparare personalmente con una ricetta familiare. della ricetta infatti ci sono infinite varianti ed ogni famiglia ha la propria.
La composizione del ripieno è il vero segreto della ricetta: oltre all’amaretto e al formaggio grana padano, l’impasto è composto da uva sultanina cedro mostaccini (particolari biscotti di pasta frolla con coriandolo cannella noce moscata e chiodi di garofano) menta bianca e Marsala all’uovo. Il formato tradizionale è a forma di lunetta ma si possono utilizzare anche altri formati. Una volta cotti e scolati con la schiumarola vengono saltati nel burro fuso insaporito con salvia e abbondante formaggio grana grattugiato