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Politica | 04 maggio 2023, 16:16

Approvato dalla Camera l'Accordo fiscale Italia-Svizzera. La soddisfazione dei parlamentari varesini

Il deputato luinese di Fdi Andrea Pellicini parla di «risultato importante, più qualità della vita delle persone e dei frontalieri e meno traffico sulle strade con beneficio per l’ambiente». Positivo anche il commento della deputata di Azione-Italia Viva Gadda che puntualizza sul telelavoro: «Lontani da una soluzione strutturale»

Gli onorevoli Andrea Pellicini e Maria Chiara Gadda

Gli onorevoli Andrea Pellicini e Maria Chiara Gadda

«Oggi la Camera ha approvato il disegno di legge di ratifica dell’accordo fiscale tra Italia e Svizzera, introducendo attraverso un apposito emendamento la regolamentazione dello smart working per i frontalieri, i quali potranno destinare a questa modalità il 40% dell’orario lavorativo». Interviene così l'onorevole Andrea Pellicini, che prosegue e sottolinea l'importante risultato raggiunto: «Il Governo ha quindi dato risposta positiva alle nostre istanze parlamentari. Risultato importante. Più qualità della vita delle persone e meno traffico sulle strade con beneficio per l’ambiente.

Ora spetta al Senato, nelle prossime settimane, approvare in via definitiva questa legge che rafforza ancora di più le storiche relazioni di amicizia tra Italia e Svizzera».

Una battaglia (ed una soddisfazione) bipartisan. Le parole di Maria Chiara Gadda, deputata di Azione-Italia Viva, nel corso della dichiarazione di voto sulla ratifica dell’accordo fiscale tra Italia e Confederazione Elvetica, sono lì a confermarlo.

«Con il voto di oggi alla Camera facciamo un ulteriore passo in avanti verso la ratifica di un accordo che i nostri territori di confine con la Svizzera attendono da anni. Ora il Senato approvi in fretta, serve ammodernare il sistema dal punto di vista giuridico e fiscale, attuare le nuove misure a sostegno delle imprese e dei territori di frontiera, e soprattutto vedere riconosciuti e garantiti i diritti di quasi 90mila lavoratori italiani. Una unica amarezza. Sul telelavoro siamo ancora lontani dall’individuazione di una soluzione strutturale, peccato che la maggioranza non abbia dato parere favorevole ad un mio emendamento di buonsenso. Ma sono certa che in modo bipartisan con i deputati del territorio continueremo a fare pressioni sul Governo per raggiungere l’obiettivo, come avvenuto oggi sottoscrivendo reciprocamente i nostri ordini del giorno sul tema».

«Dell’accordo, sottolineo due questioni, una di metodo e una di merito. Questo testo non è stato calato dall’alto ma è frutto di una concertazione positiva che ha trovato nel memorandum d’intesa con l’associazione italiana comuni di frontiera, parti sociali, e sindacati il punto più qualificante. Nel merito, il testo raggiunge obiettivi che soltanto pochi anni fa erano impensabili. Consente infatti di non penalizzare gli attuali lavoratori transfrontalieri.

Quanto ai nuovi assunti dal 2024, bene l’innalzamento della franchigia da 7.500 a 10.000 euro. L’altro elemento di sostanza è quello di aver garantito le risorse per i comuni, necessarie per sostenere servizi e opportunità per migliaia di cittadini e imprese.

La novità, inoltre, del fondo che oggi è di 1,66 milioni ma a regime entro il 2045 potrà contare su 220 milioni di euro, consentirà di riconoscere le peculiarità di un territorio bellissimo ma complesso in termini infrastrutturali e dove le imprese italiane scontano una concorrenza enorme sul costo del lavoro rispetto alla Svizzera. E’ rimasto tuttavia irrisolto il nodo del telelavoro. Chiedo quindi al ministro Giorgetti di dare corso agli impegni che anche con me aveva preso a febbraio in aula, perché altrimenti per molte persone, soprattutto donne, sarà difficile conciliare vita e lavoro. Si rinnovi subito l’accordo amichevole, avere inserito nel testo approvato oggi la data del 30 giugno è semplicemente inutile», ha concluso la deputata di Azione-Italia Viva.

Redazione

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