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Valle Olona | 25 aprile 2023, 15:45

Fagnano, folla al corteo del 25 Aprile. «La pace è un dono che va preservato»

Il corteo molto partecipato è partito dal castello Visconteo per poi fare tappa al monumento ai Caduti e giungere in piazza Matteotti. Gli interventi degli studenti, del sindaco Baroffio e dell'Anpi

Fagnano, folla al corteo del 25 Aprile. «La pace è un dono che va preservato»

Questa mattina anche Fagnano Olona ha celebrato la Festa della Liberazione, con un corteo affollato che è partito dal castello Visconteo per fare tappa al monumento ai Caduti di fronte al cimitero e giungere in piazza Matteotti.

Tantissime persone hanno seguito i bambini delle elementari e la banda provinciale “Giuseppe Verdi” nel corteo che ha fatto la sua prima tappa al monumento ai Caduti, dove è stata deposta una corona. Poi la benedizione di don Federico Papini.



I partecipanti si sono poi diretti in piazza Matteotti dove sono intervenuti per primi i ragazzi delle medie di Fagnano: «Grazie agli anni del Covid abbiamo capito cosa si prova ad essere privati di alcune libertà: ci sono state impedite le cose più semplici, come andare a scuola, al lavoro o uscire a fare una passeggiata. Noi godiamo di molti diritti di cui spesso non ci accorgiamo perché ritenuti scontati: poter dire liberamente quello che pensiamo, andare a votare, scegliere i nostri rappresentanti e, per una donna, scegliere liberamente chi sposare senza subire soprusi o costrizioni. Sproniamo i ragazzi delle nuove generazioni a lottare affinché non ci vengano tolti i diritti e le libertà».

Il sindaco, Marco Baroffio, ha prima ringraziato i suoi concittadini per il grande afflusso alla manifestazione, per poi ricordare la storia partendo dall’8 settembre, fino a quel 25 aprile fagnanese: «Anche Fagnano ha vissuto il suo 25 aprile e, per fortuna, fu senza spargimento di sangue perché il parroco di allora, don Antonio Scarpa, fece da mediatore e fece sì che questo giorno, tragico in alcune zone d’Italia, si svolse in modo pacifico».

Per poi sottolineare che «ho citato gli uomini, i soldati, un sacerdote, ma bisogna dire che alla Resistenza parteciparono anche le donne, che molto spesso non vengono menzionate: 35mila furono le combattenti, 20mila con funzioni di supporto, 4500 arrestate e torturate dai tribunali nazifascisti, 2750 le deportate nei lager, 623 fucilate o cadute in combattimento».

E ha concluso: «Oggi è importante ricordare questa data alle generazioni che verranno, soprattutto perché la libertà non è un bene così scontato, la pace è un dono che va preservato e portato avanti da tutti e ogni singola persona deve muoversi per combattere per la libertà degli altri, senza distinzione di sesso, di genere, di religione o di colore della pelle. La libertà è di tutti e la lotta di quegli uomini e quelle donne che combatterono per la libertà della nostra nazione ci insegna questo. La Repubblica e la Costituzione sono il dono più importante di quella lotta che venne fatta sui monti, sulle nostre pianure e nelle nostre case. Viva l’Italia, viva la Repubblica e viva il 25 Aprile».

L’ultimo a prendere parola è stato il presidente dell’Anpi di Fagnano, Floriano Pigni, che nel suo intervento ha parlato anche di temi di attualità, dalla guerra in Ucraina al respingimento dei barconi in mare.
Poi la banda ha suonato due brani rappresentativi di questo giorno: “Bella Ciao” e l’Inno di Mameli, cantati dai bambini delle scuole elementari.  

Michela Scandroglio

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