Una partita da dimenticare. Un post partita, si dovrebbe dire, rivivendo i minuti - che si sono trasformati in un'ora abbondante - a Seregno dopo la sconfitta del Sangiuliano a opera della Pro Patria. LEGGI QUI
Ma, in seguito alla multa soltanto alla società tigrotta da parte del giudice sportivo, - LEGGI QUI - due tifose bustocche hanno deciso di condividere la loro amarezza a partire dai primi minuti. Non per difendere chi da Busto ha compiuto atti da condannare: il giudice contesta il ferimento di due carabinieri e di uno steward, nonché una serie di danni.
D'altro canto Chiara Fazzari e la madre Maria Cristina Minio non erano nel settore ospiti, ma hanno potuto vivere l'avvio dell'incontro con tanto di fumogeni dei sostenitori di casa. Un avvio che documentiamo anche in questo video.
GUARDA IL VIDEO
Ecco cosa scrivono le due bustocche: «Apprendiamo le decisioni della Lega riguardanti la partita disputatasi sabato 22 aprile a Seregno dalla Pro Patria contro il Sangiuliano. Eravamo presenti allo stadio Ferruccio in tribuna laterale B a fianco degli ultras del Sangiuliano. Pur non trovandoci nel settore ospiti abbiamo potuto constatare diverse infrazioni del regolamento da parte della tifoseria del Sangiuliano: poco prima dell’inizio della partita sono stati accesi dei fumogeni che hanno impedito l’inizio della partita per qualche minuto, ci sono stati cori quali “uccideteli” contro la tifoseria ospite per l’intera durata della partita; durante l’intervallo abbiamo notato diverse persone con bicchieri di VETRO contenenti vino».
Quindi i fatti seguiti all'incontro. Qui si concentrano le accuse, documentate con i rapporti consegnati alle autorità, rivolte ad alcuni sostenitori bustocchi per gli insulti razzisti a Fall. Fatto denunciato anche dalla società milanese. LEGGI QUI
Anche se - proseguono le sostenitrici di Busto -la tifoseria avversaria era uscita dallo stadio prima della squadra, e nel fracasso.
Ma che cosa ha innescato gli incidenti? Sabato erano subito circolate testimonianze per cui oggetti erano stati gettati nel settore bustocco, dove c'erano gli ultras e anche altri tifosi.
«Quindici minuti dopo la fine della partita abbiamo visto il lancio di torce accese da fuori a dentro lo stadio, nella zona del settore ospiti - affermano Chiara e Maria Cristina - Successivamente dalla tribuna ciò che è successo non abbiamo potuto comprenderlo ma sappiamo per certo che una ragazza è stata colpita da una torcia alla caviglia ed è dovuta essere assistita dalla Croce Rossa. Siccome il cancello della zona ospiti era rotto hanno dovuto far uscire dalla zona della tribuna i tifosi ospiti della Pro Patria scortati da tre o quattro carabinieri, nonostante gli animi fossero già parecchio agitati. Nel momento in cui i tifosi della Pro Patria hanno provato a uscire sono stati nuovamente caricati dalla tifoseria ospite senza venire mai in contatto (fortunatamente)».
Sulle ragioni della rottura del cancello, sabato giravano diverse versioni, ma di fatto i bustocchi devono uscire dall'altra parte: «In mezzo ai tifosi ospiti vi erano donne e bambini, nonché una persona non vedente che hanno rischiato di essere colpiti e feriti da torce, sanpietrini, mattoni, rastrelli e tanto altro».
Ecco perché le tifose si sentono di condividere questo pensiero: «Condanniamo fermamente gli insulti razzisti rivolti al giocatore del Sangiuliano Fall ma condanniamo anche tutto quello che i tifosi del San Giuliano hanno fatto contro i tifosi della Pro Patria. Rimaniamo sorpresi e sconcertati nell’apprendere che la società del Sangiuliano non ha ricevuto nessuna sanzione nonostante tutto quello che è accaduto e che abbiamo descritto sopra. Crediamo fermamente che determinate azioni quali il lancio di sassi e il ferimento di una persona siano atti deplorevoli e meritevoli di conseguenze».