Dopo quattro anni di assenza causa pandemia, finalmente a Sant’Edoardo torna la festa “Cammino con il mio papà”, organizzata proprio il 19 marzo, giornata dedicata ai padri. Questa trentanovesima edizione è stata proposta come momento di condivisione e ponte tra le famiglie.
«È un’idea molto semplice per stare insieme - ha spiegato don Gabriele Bof - organizzata dai papà della scuola materna “Maria Ausiliatrice” proprio per creare un legame tra la scuola dell’infanzia parrocchiale e l’oratorio».
I padri dei bambini hanno lavorato moltissimo: non solo per l’organizzazione dell’evento, ma anche per spiegare l’iniziativa e spedire gli inviti. L’obiettivo era quello di coinvolgere più persone possibili, e ci sono riusciti: la giornata è stata un successo.
La mattinata è iniziata con la Santa Messa delle 10, in cui i papà hanno animato la celebrazione, e poi è stato il momento di pranzare tutti insieme. Dopo il ritrovo in casa parrocchiale, nel pomeriggio è partita la camminata, che si è conclusa all’oratorio di Sant’Edoardo, dove tutti i partecipanti si sono goduti una bellissima festa.
Gonfiabili, truccabimbi, lotteria, giocolieri, clown, equilibristi, ma anche zucchero filato, panini e patatine fritte. Questi gli elementi che hanno fatto la felicità dei più piccoli e dei loro genitori, che hanno potuto condividere la giornata.
«Siamo oggi qui a Sant’Edoardo perché festeggiamo insieme alle famiglie, e ai papà, la trentanovesima edizione di questa iniziativa - spiega Davide Pozzi, uno degli organizzatori - che vuole essere non solamente una camminata, ma l’insieme di una giornata dedicata ai papà e alle famiglie».
Hanno aderito tante famiglie con i bambini. È stato colto quindi lo spirito della festa, evidenziato da Davide Pozzi: «In questa giornata vogliamo ricordare il ruolo dei papà e delle famiglie all’interno della nostra comunità, un ruolo educativo che accompagna i figli per tutto il cammino della vita».
Quello della famiglia è un ruolo educativo e di condivisione dei valori. Lo sostiene Giuseppe Testa che - come da tradizione - ha partecipato alla festa. E non si tratta solo di scambio tra genitori e figli: le iniziative come questa permettono di creare una rete di amicizie.
D’accordo anche Stefano Barberi, un altro padre che ha deciso di accompagnare i suoi due figli alla festa: «Questo evento aiuta a creare un contesto di comunità, che negli anni si va disperdendo, e a condividere il significato dell’essere papà: aiutare un’altra vita a crescere e a seguire dei percorsi».