La parrocchia di San Giovanni, a Busto Arsizio, si dota di un fondo, con "Fondazione comunitaria del varesotto", allo scopo di attrarre risorse. Una calamita per donazioni, da privati cittadini e aziende. Mete? Preservare il patrimonio artistico-monumentale, rilanciare aggregazione ed educazione, sostenere la Caritas locale. La differenza rispetto all’offerta tradizionale? Donando a un fondo, le aziende possono detrarre, mentre le parrocchie, in caso di offerte, non sono fra gli enti che consentono l’accesso alle detrazioni.
Iniziativa presentata oggi, 8 febbraio, al Teatro Sociale. Con tanto di esordio musicale: si svolgerà sabato 18 febbraio (in Santa Maria, alle 20.45) il concerto che servirà da ouverture al progetto. Il fondo sarà alimentato dalle donazioni che cittadini e aziende vorranno offrire, su una base di partenza messa a disposizione dalla parrocchia (26mila euro). In prima linea, dal punto di vista musicale, l’associazione “Nuova Busto Musica”. Contesto generale: «L’idea di fare nascere un fondo – spiegano i promotori – è nata dalla volontà di avere uno strumento idoneo a raccogliere donazioni, lasciti, erogazioni e legati che saranno utilizzati a beneficio di progetti rivolti alla comunità. Possono contribuire privati cittadini, aziende, enti o istituzioni».
Esempi sulle necessità da affrontare offerti da monsignor Severino Pagani: «Pensiamo anche solo al patrimonio artistico della parrocchia. Cinque chiese, con due anfiteatri, chiamiamoli così, che ospitano anche eventi culturali. Solo Santa Maria accoglie ogni anno una decina di concerti. Le visite sono continue. Anche a San Giovanni: in questo mese ce ne saranno 20, riservate agli insegnanti di religione. E sono continue le spese: in Santa Maria siamo già intervenuti, fra riscaldamento e confessionali, a San Giovanni occorre rifare l’impianto elettrico. E già solo la ricognizione per il progetto è costosa. Altri approdi per le risorse da raccogliere con il fondo potrebbero essere il centro Stoà e la Caritas, che ha implementato il proprio raggio d’azione».
Maurizio Ampollini, presidente di Fondazione comunitaria del Varesotto: «Sostieniamo iniziative senza scopo di lucro, dalla povertà educativa ad arte e cultura. Eroghiamo qualcosa come due milioni di euro all’anno. Sembrano tanti, ma su 138 comuni… Molto di più potremmo fare con maggiori risorse. Di qui la costituzione di fondi dedicati, in questo caso con la parrocchia. Possiamo mettere in campo buone iniziative ma queste devono essere partecipate, occorre “fare comunità”». Nel merito: «I fondi rappresentano la soluzione più efficace, economica e sicura per chiunque intenda gestire in modo professionale le risorse che ha deciso di destinare al benessere e ai bisogni della comunità».
Sul “debutto in società” del 18 febbraio, così Cesare Bonfiglio, presidente di “Nuova Busto Musica”: «È un concerto di beneficenza con titolo “Musica senza confini”. Vogliamo promuovere il fondo, siamo amici della parrocchia, oltre che affittuari da 30anni. Non abbiamo voluto un segno specifico, è bello catturare gusti diversi. Proporremo una sorta di storia, dalla classica al jazz, con brani fondamentali e poche parole». Sempre per Nbm, Ornella Gobbi: «Spazieremo dal Seicento alla contemporaneità. Forse è per questo che funzioniamo bene: mettiamo insieme diverse anime».