Ieri... oggi, è già domani | 29 settembre 2022, 06:00

"al fò naguta" - fa nulla

Frase nuova sul Dialetto antico del Giusepèn: Dialetto Bustocco da strada, come si conviene. "al fa naguta" che non significa unicamente "fa nulla" come è indicato nel titolo

"al fò naguta" - fa nulla

Frase nuova sul Dialetto antico del Giusepèn: Dialetto Bustocco da strada, come si conviene. "al fa naguta" che non significa unicamente "fa nulla" come è indicato nel titolo. Il significato del "fa naguta" riveste tante spiegazioni che Giusepèn mi illustra e che io cerco di trasmettere. Il "fa nulla" è semplice e semplicistico, quasi a significare "peccare di semplicità". "ul fa naguta, l'à mai lauà" (il fare nulla ha mai lavorato). Ecco una traduzione semplice di chi fa nulla: colui che fa nulla, ha mai lavorato. E, per un Bustocco, "non lavorare" è un peccato "mortale". Busto Arsizio è l'emblema del lavoro e il "far nulla" richiama l'ozio, la perversione, il vizio.

Far nulla vuole anche dire "grazie lo stesso" di fronte a un'attenzione richiesta e non ottenuta. Ci vuole un esempio: "prestami la tua bicicletta" e chi ha la bicicletta ribatte con una sua esigenza, quindi dice di no, allora la risposta "fa naguta" vuol dire, grazie lo stesso, provvedo da un'altra parte senza rimpianti.

Sul "fa naguta l'à mai lauà" si richiama l'attenzione al Lavoro. Si usa l'espressione per una tipica richiesta del tipo "gu bisogn d'una vida calibru tri" (ho bisogno di una vite calibro tre) e alla risposta "ga nu chi mia" (non ne ho) si ribatte con un "fa naguta" per dire "fa nulla, dammi allora una vite che si avvicina a quella grandezza". Il "fa naguta" si utilizza anche per una involontaria "scapuscia" (chi "inciampa" e finisce addosso a un'altra persona). E' una specie di scusa "pardon" (perdona, non l'ho fatto apposta. Ed ecco il "fa naguta", ho compreso che mi hai urtato in maniera involontaria. Quel "pardon" ha fatto nascere una barzellette. Questa "candu 'na dona la disi pardon, credaghi non; le a 'lè par-om" (quando una donna dice "pardon" non crederle; lei è per-uomo).

Il "fa naguta" lo si può utilizzare anche con un semplice "l'e naguta" (fa niente, è niente, è successo nulla) per dire "quanto è accaduto ha nessuna importanza" ed è riferito a un fatto marginale, come è successo quando si era ragazzi e il pallone finiva in proprietà altrui. Dietro le opportune scuse, ci si sentiva dire "l'e naguta" è successo nulla.

Il "naguta" da solo significa anche "goccia", ma si scrive "na guta" che, appunto qualifica la goccia e la rende unica, altrimenti si dovrebbe dire "i guci" o "i guti" e qui possiamo invadere un altro campo della parlata; quando un avventore entrava al bar e chiedeva "dami na guta da ven" (dammi un goccio di vino) per dire "in quantità modesta" che faceva pensare a un bicchiere di modeste dimensioni.

Come si evince, in quasi tutti i termini del Dialetto Bustocco da strada, si hanno molteplici significati. Un po' per il fatto che la gente, leggeva poco e i termini da utilizzare erano semplici e sempre quelli. E un po', per il fatto che per intendersi, era meglio ripetere certi vocaboli, per non indurre gli altri a dire "t'à mangiò ul libar àa voca?" (ti ha mangiato il libro, la mucca'?) ma questa è un'altra storia. Grazie Giusepèn. Non ho scordato il Nocino. Ed eccolo il suo sorriso ammaliante che è bello ricevere.

Gianluigi Marcora

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