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Territorio | 17 luglio 2022, 18:30

Addio a Rino, l'elettricista che aiutava tutti

A Samarate Rino Bossi aveva un negozio di elettrodomestici e il lavoro era la sua passione. La figlia: «Pranzava con una gamba fuori dal tavolo perché se arrivava una richiesta di aiuto scattava». Il sindaco Puricelli: «Un grande amico di tutti i samaratesi»

Addio a Rino, l'elettricista che aiutava tutti

C’è un’immagine di Rino Bossi che la sua amata famiglia conserverà sempre dentro di sé con particolare affetto: anche quando era in pensione, pranzava sempre con una gamba fuori dal tavolo. Perché se arrivava una chiamata - «Rino, mi è saltata la corrente» o «Non funziona più la lavatrice» - l'elettricista scattava: il pasto poteva attendere, il cliente no.

Che poi chiamarlo cliente era riduttivo: Samarate era la sua comunità, quella in cui era nato e in cui era voluto tornare con sua moglie Vanda ad aprire il negozio di elettrodomestici.

Erino - per tutti Rino - Bossi è mancato a 91 anni: lo piangono Vanda, i figli Cristina e Rolando con le loro famiglie. Un dolore che però attinge serenità dal vedere quanta solidarietà e quanto affetto stiano dimostrando i samaratesi. Lo stesso sindaco Enrico Puricelli ha tenuto a ricordare Rino: «Un grande amico mio e di tutti i samaratesi, ha sempre aiutato tutti».

Rino l’elettricista, come ricordano i manifesti funebri: perché la sua professione era una missione. Era appunto nato a Samarate, poi la famiglia si era trasferita a Casorate quando lui era un adolescente, ci racconta la figlia Cristina. Aveva fatto esperienza di elettricista, lavorando a Gallarate da Ferrazzi. Nel ’56 si era sposato con Vanda e aveva sentito il bisogno di tornare alle sue radici: di qui la decisione di aprire il negozio di elettrodomestici che avrebbe portato prima il suo nome, poi quello del figlio Rolando. Vanda faceva la commessa, Rino si occupava dell’assistenza.  Chiamavano le aziende, ma quante telefonate da parte della gente che rimaneva senza corrente o al presentarsi di un altro problema si rivolgeva a lui. E Rino saliva in bici e partiva. «Lo vedevo sempre in tuta da lavoro - osserva Cristina - con le mani sporche, in ginocchio perché c’era sempre qualcosa da fare. Non c’erano mai orari, mai festa. Quando tornava a casa a pranzo, accadeva spesso che lo chiamassero e smettesse di mangiare. Lui era già pronto, con la gamba fuori dalla sedia».  E l’ha fatto fino a pochi anni fa, anche quando aveva lasciato appunto le redini del negozio a Rolando e alla nuora Barbara. Fino a poco prima del Covid, a 88 anni era lesto a salire sulla bici e andare ad assistere chi aveva bisogno.

«Il lavoro era la sua passione, ci ha trasmesso tanto e siamo tutti abituati a dare il massimo. Questo è il grande insegnamento che ci ha lasciato» conclude Cristina.

L’addio a Rino sarà lunedì 18 luglio nella chiesa della Santissima Trinità di Samarate: alle 15 il rosario, poi alle 15.30 il funerale perché tutti i suoi amici possano dirgli ancora una volta grazie.

Ma. Lu.

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