La provincia italiana in cui vivono meglio i bambini (fino a 12 anni) è Aosta. Per i giovani il responso dice Piacenza, mentre per gli anziani la migliore è Cagliari.
Varese? Tra le 107 provincie della penisola si piazza rispettivamente 38esima (bambini), 62esima (giovani) e 63esima (anziani).
A dirlo è l’annuale classifica sulla Qualità della Vita per Generazioni stilata da Il Sole 24 ore e presentata al Festival dell’Economia di Trento: per ogni fascia di età, il buon vivere è stato misurato da 12 parametri, pescati tra i campi più disparati e ovviamente diversi a seconda del segmento.
Per i bambini sono stati presi in considerazione il tasso di fecondità, ovvero il numero di figli per donna (Varese 19esima con 1,3), i pediatri attivi ogni mille residenti (Varese 55esima con 2,0), lo spazio abitativo (il rapporto tra la superficie media/componenti medi delle famiglie: Varese 85esima con 66,6 mq), il numero medio di studenti per classe (Varese 104esima con 21,7), la percentuale di scuole accessibili sul totale (Varese 13° con il 42,3%), i posti autorizzati negli asili nido (Varese 25esima), i giardini scolastici (come mq a disposizione per bambino: Varese 21esima 17,9 mq), il verde attrezzato (mq a disposizione per ogni bambino: Varese 77esima con 11,7 mq), la presenza della mensa negli istituti scolastici (% sul totale delle scuole: Varese 56esima con il 29,2%), il combinato tra scuole dello sport e i bambini tra 6-14 che praticano sport agonistico (Varese nona), la presenza della palestra negli edifici scolastici (% sul totale delle scuole: Varese 29esima con il 45,2%) e i delitti denunciati ai danni di minori (Varese 69esima con 1.8 ogni 10mila minori).
Per quanto riguarda i giovani, invece, i parametri sono stati: il saldo migratorio totale (differenza tra il numero degli iscritti ed il numero dei cancellati dai registri anagrafici per trasferimento di residenza per mille abitanti: Varese 31esima), l’imprenditorialità giovanile (imprese con titolare under 35 sul totale delle imprese registrate: Varese 59esima), le aree sportive (Varese 27esima), gli amministratori comunali under 40 (Varese 101esima), il canone di locazione (Varese 67esima), il quoziente di nunzialità (ovvero il rapporto tra il numero di matrimoni celebrati nell'anno e l’ammontare medio della popolazione residente: Varese 66esima), il gap negli affitti tra centro e periferia (Varese 88esima), l’età media del primo parto (Varese 63esima con 32,5 anni), il numero di bar e discoteche (Varese 77esima), il numero di imprese che fanno e-commerce (Varese sesta), il numero di laureati (Varese 46esima) e la disoccupazione giovanile (Varese 54esima).
Per gli anziani, infine, ecco che a essere decisivi per il 63esimo posto sono stati la speranza di vita a 65 anni (Varese 34esima), il numero di esposti per inquinamento acustico (Varese 27esima), il numero di biblioteche (ogni 10mila residenti con 65 anni e oltre: Varese 62esima con 4,9), l’assistenza domiciliare (Varese 48esima), gli orti urbani (mq ogni 100 residenti con 65 anni e oltre: Varese 49esima con 0,3), il trasporto di anziani e disabili (Varese 63esima), l’indice di dipendenza degli anziani (Varese 49esima), il numero di infermieri (ogni 100 mila abitanti: Varese 104esima), il numero di geriatri (Varese 76esima), il consumo di farmaci per malattie croniche (Varese 24esima), il consumo di farmaci per depressione (Varese 38esima) e di medici specialisti (Varese 53 esima).
Insomma, prendendo in considerazione il meglio e il peggio, si può scrivere che Varese sia tra i migliori territori d’Italia per l’e-commerce e, d’altro canto, quanto sia “drammatica” la mancanza di infermieri a disposizione dei nostri anziani e il numero di bambini stipato nelle classi.
Per quanto riguarda la qualità della vita dei bambini, a pagare la (buona) 38esima posizione sono lo sport, l’accessibilità delle scuole e i giardini scolastici, mentre sono un peso sulla valutazione il numero degli studenti per classe e il verde attrezzato. I giovani vivono peggio della media italiana a Varese a causa del numero di bar e discoteche, di consiglieri comunali under 40 e per il gap degli affitti tra centro e periferia, mentre - al di là del già citato e-commerce - le aree sportive tengono alta la qualità. Gli anziani, infine, pagano il numero basso di infermieri e quello di geriatri, ma - fortunatamente - soffrono meno di cronicità e depressione.
Un’ultima nota: Varese risulta in calo (rispetto alla precedente rilevazione) nelle classifiche riguardanti bambini e anziani, mentre è in miglioramento in quella sui giovani.