Proseguono le trattative per l’acquisto della Pro Patria, dopo la proposta inviata martedì sera al consorzio Sgai dalla cordata bustocca.
E mentre si lavora per dare un futuro alla società biancoblù, l’assessore allo Sport di Busto Arsizio Maurizio Artusa guarda avanti e lancia (o rilancia) l’idea dell’azionariato popolare.
La priorità, al momento, è garantire un futuro alla Pro Patria. «Speriamo che l’acquisizione vada in porto e tutto si risolva nel migliore dei modi per la Pro – osserva Artusa –. Ma visto che, da quanto leggo sulla stampa, l’intenzione è quella di dare alla Pro Patria un futuro di ampio respiro, penso che, una volta acquisita la società nei modi e nei termini ritenuti più opportuni, potrebbe essere interessante uno studio da parte del nuovo Cda di un azionariato popolare».
Un modo, secondo l’assessore, per «dare man forte agli azionisti del territorio con una rappresentanza nel consiglio di amministrazione. Si dice che Busto non sia stata abbastanza vicina alla Pro Patria negli ultimi anni: questo potrebbe essere un esempio fattivo per riavvicinare le forze economiche del territorio che magari non si sentono di investire somme particolarmente importanti».
Una proposta che chi di dovere potrà prendere in considerazione e che Artusa giudica più concreta rispetto, dice, «all’idea della vendita dello stadio Speroni, che ritengo essere una boutade». Il riferimento è alla proposta messa in campo qualche tempo fa dall’ex sindaco Gigi Farioli (leggi qui).
In Italia esistono alcuni casi di azionariato popolare nel mondo del calcio: «Nel nostro paese non è così diffuso – precisa Artusa – ma alla luce delle difficoltà cui sono andate incontro alcune società può essere uno strumento da prendere in considerazione». Il caso più noto a livello globale è quello del Barcellona, con migliaia di soci sparsi nel mondo.
Senza azzardare paragoni, l’intervento di Artusa può portare o rilanciare una serie di riflessioni: «Sarebbe un modo per passare dalle parole ai fatti – ribadisce –. È un’idea che andrebbe a favore della società e del territorio e che l’amministrazione e l’assessorato che guido sicuramente apprezzerebbe. Non è qualcosa che si può definire questo momento, ma uno spunto per chi acquisterà la Pro da cui partire, se lo riterrà opportuno, con una programmazione».
Riccardo Canetta