Il santuario di Santa Maria a Busto Arsizio si era già riempito silenziosamente pochi minuti prima dell'ora prevista per la preghiera comune, cattolici e ortodossi.
In piazza, la leggerezza che si cercava di offrire ai bambini con gli ultimi sprazzi di Carnevale, costumi e stelle filanti in mancanza dei carri: una festa garbata, ma necessaria per non far avvertire ai piccoli ulteriormente il peso di questi tempi.
Diverse donne ucraine si sono fermate a contemplare quello spettacolo, prima di entrare in chiesa: alcune sono riuscite a portare qui la famiglia, ma molte probabilmente non hanno potuto: gli sguardi tra la malinconia e il sorriso, perché vedere quei piccoli dava luce e calore.
Nel santuario risuonava poi un abbraccio di fede e speranza, racchiuso anche nella vicinanza di un'icona alla Madonna dell'Aiuto, come aveva preannunciato il prevosto, monsignor Severino Pagani (LEGGI QUI).
L'icona della Madonna Madre di Dio, di Kazan, molto cara al popolo ucraino: dal tempio civico - luogo sacro dove si è seminata la pace in questi anni grazie alla testimonianza di Angioletto Castiglioni - l'opera donata da una badante nel 2018 è stata spostata qui, accanto alla Madonna dell'Aiuto.
Oggi dunque intensa è stata la preghiera, preceduta dal gesto di diversi fedeli che hanno voluto accendere una candela. Uniti, nell'invocare la pace e nel chiedere protezione e aiuto ai propri cari ancora lontani, sotto la minaccia costante delle bombe.