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Busto Arsizio | 21 dicembre 2021, 09:26

Antonelli presenta il programma: «Ambizioso ma concreto»

«Siamo a un bivio, ora o mai più», afferma in Consiglio il sindaco di Busto. Le linee programmatiche di governo incassano il sostegno della maggioranza e il duro intervento di Busto al Centro. Contrario anche il Pd, mentre Cascio (Progetto in Comune) vota a favore. Astenuto Farioli (Popolo, Riforme e Libertà)

Antonelli presenta il programma: «Ambizioso ma concreto»

L’ultimo Consiglio comunale del 2021 è stato in gran parte dedicato alla presentazione delle linee programmatiche da parte del sindaco Emanuele Antonelli.
Il primo cittadino ha illustrato quello che ha definito «un programma ambizioso ma concreto», ricevendo anche qualche fiduciosa apertura da parte dell’opposizione, che invoca però maggiore disponibilità al confronto.

«Verso il futuro con le radici nella storia»

Dal Piano nazionale di ripresa e resilienza («che potrà sostenere la ripartenza dopo la pandemia, ma dovremo essere bravi a cogliere le opportunità che questo creerà») alla rigenerazione urbana («che permetterà, anche con la revisione del Piano di governo del territorio, di disegnare una città più a misura d’uomo»). Tanti gli aspetti affrontati nel programma di mandato, intitolato «Verso il futuro con le radici nella storia». Tra questi i quartieri che, ha detto il sindaco, dovranno assumere sempre maggiore centralità. Per questo «verranno individuati i referenti di quartiere, dopo un confronto con coloro che si impegnano in modo singolo o associato, che faranno da tramite tra cittadini e amministratori».

Sull’offerta formativa, «abbiamo dato grande attenzione agli Its, gli istituti tecnici specializzati post diploma che permettono ai giovani di acquisire quelle competenze tecniche necessarie per trovare facilmente lavoro e alle aziende di reperire capitale umano formato in maniera tecnicamente adeguata».

Nel programma, cultura e sport sono visti come «un potente veicolo di crescita e promozione». Temi centrali sono la salute, con l’importante nodo del nuovo ospedale, la transizione ecologica e l’inclusione sociale.
Con l’impegno di riuscire a ridurre la pressione fiscale.

«Non è un libro dei sogni», ha assicurato il sindaco, invitando l’intero Consiglio a «mettere da parte incomprensioni e lavorare duramente come abbiamo sempre fatto. Tutti insieme. Adesso o mai più, mi verrebbe da dire. Siamo a un bivio e a tutti voi e ai cittadini diciamo: noi ci siamo. Grazie per l’appoggio che vorrete dare a questo ambizioso ma concreto programma».

Le reazioni

Da parte dell’opposizione, aperture ma anche la segnalazione di mancanze. L’intervento più duro è stato quello di Gianluca Castiglioni. Tra le «dimenticanze» evidenziate dal capogruppo di Busto al Centro rientra il centro cittadino, «che non va demonizzato rispetto ai quartieri». Castiglioni ha citato le spinose questioni dei derivati («con un giudizio di primo livello che ci ha visto soccombenti presso una corte inglese») e della questione Coop («con un giudizio incipiente e una rilevanza economica di non poco conto»), ma anche il problema dell’illuminazione della città e della «scarsa visibilità notturna». Evidenziando anche il contrasto tra la volontà dichiarata di ascoltare il contributo di tutti e la bocciatura della proposta della consulta sulla sanità «definita sostanzialmente una perdita di tempo».

Il Pd, con Paolo Pedotti, ha invocato «un’apertura sostanziale e non formale». La collega di partito Cinzia Berutti ha chiesto che «il confronto e la disponibilità al reciproco ascolto siano il vero elemento di discontinuità rispetto al quinquennio precedente», caratterizzato da «una mancanza di dibattito».

«Avremmo voluto ascoltare qualcosa di più – ha aggiunto il capogruppo dem Maurizio Maggioni –. Non un elenco di cose, ma capire qual è l’orientamento». E sull’economia circolare, «avremmo voluto sentir parlare di Neutalia».

Da parte di Santo Cascio, la richiesta al sindaco di coltivare maggiormente «questo atteggiamento di apertura, per il bene della città. Gli amici non sono quelli con le stesse idee, ma con lo stesso rispetto», ha affermato l’esponente di Progetto in Comune, che ha votato a favore del documento, che ha invece incassato il parere negativo di Pd e Bac.

Gigi Farioli (Popolo, Riforme e Libertà) ha invece scelto di astenersi, leggendo positivamente tra le righe del programma «la consapevolezza della necessità di una discontinuità. La pandemia obbliga chiunque a cambiare paradigmi».

Compatta, al momento del voto, la maggioranza. «La nuova sfida è quella della ripartenza – ha affermato Alessandro Albani (Lega) –. Questa amministrazione ha già dimostrato di saper intercettare risorse e lo farà anche col Pnrr». Linee programmatiche condivise anche da Luca Folegani (Fratelli d’Italia), per il quale Busto rappresenta una «città di riferimento di un’area che va dal lago Maggiore a Milano».
Mentre Orazio Tallarida (Forza Italia), a proposito di collaborazione, ha invitato le minoranze a votare favorevolmente: «Non farlo non sarebbe di buon auspicio».

«Non si può votare contro queste linee programmatiche», ha detto Matteo Sabba. Che effettivamente non la ha fatto. Non senza assicurare che sulla sanità e in particolare sull’ospedale unico «saremo guardiani degli interessi dei cittadini».

Riccardo Canetta

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