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Busto Arsizio | 08 novembre 2021, 09:02

Gianluca Genoni e la voce del mare: «Quanto è bello parlarne nella propria città»

Al Lux il primatista: «Gli abissi danno libertà». La "sfida" con le pescatrici di perle. La lode al cinema: «Da tantissimi anni non venivo, adesso è bello, nuovo e accogliente». E racconta una chicca su cosa gli successe da bambino

Gianluca Genoni (le prime due foto dalla sua pagina Facebook)

Gianluca Genoni (le prime due foto dalla sua pagina Facebook)

Bentornato a casa. Un'emozione, per Busto Arsizio e per Gianluca Genoni. Il primatista di apnea l'ha anche raccontata su Facebook dopo la serata di sabato al Cinema Teatro Lux di Sacconago.

“La voce del mare” è un docufilm di Fabio Dipinto che racconta il legame primordiale tra l'uomo e il mare. Il docufilm è un alternarsi di interviste a “uomini di mare”, tra cui il collega di Genoni, l’apneista Davide Carrera, lo scrittore Björn Larsson, il direttore d’orchestra Roberto Soldatini e il viaggiatore Stefano Tiozzo. E tra le varie interviste, sempre immagini stupende del mar il Mediterraneo e dei mari del Nord, mentre una voce fuori campo intrattiene lo spettatore.

Finito il docufilm, è arrivato il momento di una chiacchierata tra la giornalista Chiara Milani e il grande ospite, Gianluca Genoni che ha commentato così la proiezione: «Si è visto il mare da più punti di vista, anche dal mio, perché c’è anche un apneista che poi conosco abbastanza bene. Quello che emerge da questo docufilm è senz’altro la libertà che dà il mare, che dà la possibilità di conoscere un altro mondo, quello sommerso. Sono meno d’accordo con la filosofia del viaggiatore, come qualcuno di loro è o era: io ho avuto la fortuna in questi 25 anni di viaggiare moltissimo, ma mai con il pensiero “vado, se mi piace resto"».

Poi, è stato mostrato un filmato, riguardo a quanto fa Genoni nella sua vita. Mentre scorrevano le immagini, lui ha spiegato, ad esempio, che cos’è l’immersione in assetto variabile (di cui ha stabilito il record): «Vuol dire scendere con una zavorra di 30 chili che ti trascina verso il basso, per risalire in superficie a forza di pinne e di braccia tirandosi lungo il cavo.»  Che, come ha spiegato Genoni, è una cosa molto difficile, infatti sono presenti dei sub in caso di malesseri. Genoni, oltre alle immersioni sott’acqua in apnea della durata di 20 minuti, ha provato l’esperienza di immersioni sotto il ghiaccio in alta quota, prima in Valle d’Aosta, poi sul monte Everest, spiegando che lì è tutto molto più difficile, dallo scendere sott’acqua alla mancanza di ossigeno a causa dell’altitudine.

Poi ha raccontato la sua esperienza con le pescatrici di perle, che sono viste quasi come un mito in Oriente perché si pensa che riescano a stare in apnea per lungo tempo, ma in realtà non è così. Genoni ha raccontato di averle “sfidate” e di aver notato che non arrivano ai 20 metri di profondità e risalgono abbastanza velocemente in superficie. 

Chiara Milani gli ha poi chiesto: «Com’è nato in quel di Sacconago, il tuo amore per l’acqua?». Gianluca ha risposto: «Ho visto nel documentario che anche molti personaggi che sono stati intervistati non sono nati proprio sul mare, anche l’apneista che avete visto è di Torino. Poi ovviamente questa disciplina ti porta a vivere in mare, però come spesso accade se tu ami fare un qualche cosa e non hai la possibilità di farlo tutti i giorni forse ti appassioni ancora di più.» 

Infine, un viaggio nei ricordi nella sua Busto Arsizio, partendo dal Lux: «Erano tantissimi anni che non ci venivo, non me lo ricordavo così, adesso è bello, nuovo e accogliente, prima invece c’era la galleria su due piani e il ricordo più chiaro che ho di questo cinema è quando sono venuto con mia mamma, da bambino a vedere un film di Bud Spencer e da sopra mi hanno lanciato una cicca, che è finita nei miei capelli e da lì è iniziata la perdita di capelli. Adesso che ho raccontato questa cosa spero che ricrescano!».

Poi sulla città: «Tornare a casa, vedere tante persone che non si vedono più di frequente. È sempre piacevole vedere tante cose, è bello rivivere i ricordi: il cinema, l’oratorio… Mi emoziona».

Michela Scandroglio

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