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In Breve

| 26 ottobre 2021, 06:00

«Busto, vogliamo che il teatro Sociale "Delia Cajelli" sia tuo. Com'è stato già 130 anni fa»

A #Backstage il presidente Luca Galli annuncia un grande crowdfunding perché ciascuno possa contribuire al futuro di questa storica realtà. Viaggio dalle origini ai giorni nostri, con tanta emozione soprattutto ricordando Delia: che è qui, più che mai

Luca Galli a #Backstage

Luca Galli a #Backstage

Chiudere gli occhi e ripensare a 130 anni fa. Riaprirli e trovarsi nella medesima situazione, con un sorriso: una Busto Arsizio che si prende a cuore il teatro. non è un sogno, ma un desiderio di Luca Galli, per il Teatro Sociale "Delia Cajelli".

Imprenditori mirabili che creano prodotti capaci di sfidare ogni crisi e al contempo pensano sia giusto sostenere questa storica realtà. Anche se tanto hanno dato, si impegnano a restituire al territorio: la sostenibilità 4.0, che poi non l'ha inventata nessuno oggi. Perché a #Backstage esce nitidamente questo pensiero, questa necessità: che Busto abbia bisogno del suo teatro come 130 anni fa e gli debba dei segnali.

Con il presidente Luca Galli, ricordiamo le mirabili, ovvero realissimi, coincidenze: a volere questa sala nel 1891 fu la Busto che produceva, a partire dall'inventore della tela Olona (LEGGI QUI). «Questo concetto che avevano gli imprenditori di una volta di ritornare qualcosa alla gente - - osserva - è il modello vincente. Aiuto il dipendente a prendere casa, ma anche a fruire di una cultura accessibile nella sua città. Invece, negli anni del boom c'è stata una sorta di buio». Chi si è preso cura del teatro, portando raggi di luce? I singoli.

Tra di loro, in prima linea Delia Cajelli. Con il tempo, le competenze e anche le sue risorse: è lei che salvò il Sociale da una operazione immobiliare che ne avrebbe decretato la fine. Il suo esempio, a 360 gradi, ha guidato chi oggi si è preso a cuore la sala. La Fondazione Comunitaria del Varesotto con Luca Galli, l'architetto Daniele Geltrudi e tra chi non si tira mai indietro, Danilo Menato sempre presente dove c'era la sua Delia. Dove c'è, perché tutti sentono lei tra queste mura.

Allora avanti con i suoi ideali, con l'attenzione ai giovani, anche in nuovi progetti con sbocchi lavorativi per loro, ad esempio nella produzione di spettacoli. E poi con altri ancora, chiedendosi sempre se Delia avrebbe voluto così: certo, lei avrebbe voluto una vita continua del suo teatro. Suo, e di tutta Busto.

«Lanceremo un crowdfunding - spiega Luca Galli - entro fine anno forniremo tutti i dettagli». Perché ciascuno possa fare la propria parte, nel piccolo e nel grande. Per Busto - e conclude - per tutto il territorio. 

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Marilena Lualdi

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