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Ciclismo | 05 ottobre 2021, 18:25

VIDEO. Oldani fa uscire il sole anche sotto la pioggia: «Abbiamo pedalato in salita ma la Tre Valli del centenario è arrivata in cima»

Il patron ringrazia la gente e chi ha permesso alla gara di potersi svolgere nonostante il clima inclemente, dagli uomini della Binda al prefetto Caputo. Le parole del vincitore De Marchi racchiudono il senso del ciclismo: «Mi sono rotto le ossa al Giro ma a 35 anni sono ancora qui contro chi diceva che ero vecchio». I video di arrivo, ovazione finale e l'intervista a Oldani

A fine gara, una scena bellissima: il patron della Binda Renzo Oldani accompagna sul balcone della Camera di Commercio un bimbo che voleva farsi fotografare insieme al vincitore Alessandro De Marchi. E' lo stesso Oldani a scattare l'immagine

A fine gara, una scena bellissima: il patron della Binda Renzo Oldani accompagna sul balcone della Camera di Commercio un bimbo che voleva farsi fotografare insieme al vincitore Alessandro De Marchi. E' lo stesso Oldani a scattare l'immagine

«Abbiamo pedalato in salita, in mezzo alla pioggia, senza gli elicotteri. Ci hanno dato la spinta decisiva per arrivare in fondo le istituzioni, a partire dal prefetto Dario Caputo, e il pubblico perché questa è una gara che trae linfa dal territorio e, senza radici, non può germogliare. Ora proverò a portare il sole per l'edizione numero 101: quando abbiamo vicino la gente e le istituzioni, tutto è possibile. Una dedica? Alla Binda, che è sempre davanti a tirare il gruppo».

Le parole di Renzo Oldani alla fine della Tre Valli del centenario (clicca QUI per la nostra diretta delle fasi decisive) sono quelle di un papà nei confronti di un figlio, anzi di una grande famiglia che noi vogliamo racchiudere in due immagini bellissime. La prima è quella con cui Renzo apre la strada a un bambino sul balcone della Camera di Commercio in piazza Monte Grappa (il segretario generale Mauro Temperelli è rimasto sul traguardo sotto l'acqua ad aspettare il gruppo), dove il piccolo tifoso sognava di farsi fotografare insieme al vincitore, Alessandro De Marchi, l'esempio di cosa può fare un ciclista a 35 anni, contro tutti e tutto, se pedala spinta dalla forza di volontà e dal sacrificio.

Scegliamo come seconda immagine quella dello stesso Oldani stretto tra gli uomini Binda, simboleggiati da Vittorio Ballerio, Silvio Pezzotta e da Lorenzo, figlio di Renzo, perché racchiude una squadra e una famiglia, il vero segreto per fare sport ad alto livello. Dove, per vincere, almeno nel ciclismo, servono uomini prima che corridori.

Uomini come Alessandro De Marchi da San Daniele del Friuli. «Quando le ossa si rompono ci vuole tempo per tornare a posto, soprattutto in questo ciclismo dove il tempo corre veloce» ha detto il friulano che si è frantumato all'ultimo Giro d'Italia (frattura di due vertebre, sei costole e clavicola) ed è tornato in sella a 35 anni con un capolavoro da tramandare ai giovani che vogliono uscire in bicicletta o scalare le montagne della vita. «Giornate come queste ti dicono - prosegue De Marchi - "sei sulla strada giusta e devi solo continuare". E far vedere chi sei a chi ti dà del vecchio». 

«Sapevo che sarebbe stata dura - conclude De Marchi - Mia moglie Anna è incinta, spero vada tutto bene: la piccola sì chiamerà Giovanna, ma non diciamo ancora nulla... Sentivo che poteva essere la giornata giusta. Io ci sono e ho dimostrato a qualcuno che, nonostante abbia 35 anni, sono vivo. L’ho dimostrato anche a quelli che fanno i furbi».

«Ho provato a scattare nell’ultimo chilometro ma le gambe mi hanno detto “Dove vuoi andare”? - scherza invece Davide Formolo, 28 anni da Negrar, Valpolicella - Ho vissuto ogni chilometro come se fosse l’ultimo, ma il traguardo non arrivava mai. Siamo arrivati in fondo a giocarcela io e Alessandro, due non velocisti. Perché il ciclismo è anche questo». Chi la dura, la vince. E il secondo sul traguardo, o perfino l'ultimo, a volte non è inferiore al primo

Qui sotto i video con l'intervista a Oldani, il boato della folla in piazza Monte Grappa per la Binda davanti al podio e l'arrivo di via Sacco.

Allegato all'articolo il pdf con l'ordine di arrivo.

 



Il comunicato della Binda.

La centesima edizione della Tre Valli Varesine è stata vinta da Alessandro De Marchi (Israel Start Up Nation). La gara voluta dalla Società Ciclistica Alfredo Binda ha visto 161 protagonisti affrontare i 196 chilometri di gara della seconda prova del Trittico Regione Lombardia disegnati con la partenza dalla sede Eolo di Busto Arsizio e l’arrivo nella centralissima via Sacco a Varese.

Alla conclusione del tratto in linea, al primo passaggio da Varese, davanti ci sono: Matthew Holmes (Lotto Soudal) , Erik Fetter (Eolo-Kometa) Robin Plamondon (Israel Start Up Nation) e Giulio Masotto (Vini Zabù) con 2’58” sul gruppo. La gara si corre sotto la pioggia e alla testa c’è una continua evoluzione. In avanscoperta a metà gara ci sono: Tadej Pogacar (UAE Team Emirates), Rigoberto Uran (EF Education - Nippo), Lorenzo Rota (Intermarché - Wanty - Gobert Matériaux), Nelson Oliveira (Movistar Team), Davide Formolo (UAE-Team Emirates), Alessandro De Marchi (Israel Start-Up Nation), Andreas Kron (Lotto Soudal) e Aurélien Paret-Peintre (AG2R Citroën Team).  Attacca Davide Formolo (UAE Emirates), ma dopo pochi chilometri viene ripreso. Fora Pogacar e deve lasciare la testa della gara, si stacca anche Uran.

Quando suona la campana ad indicare gli ultimi 25 chilometri di corsa il vantaggio dei sette al comando è di circa 40 secondi.  Nel corso dell’ultimo giro c’è l’attacco di Alessandro De Marchi e Davide Formolo. I due guadagnano una trentina di secondi sugli inseguitori e nel finale ci sono ripetuti scatti da parte di entrambi, nessuno ha la meglio e i due si presentano sul vialone d’arrivo per giocasi la vittoria con De Marchi che prevale di misura su Formolo. Terzo posto, con un ritardo di 38” si è classificato Tadej Pogacar.

Files:
 Ordine d arrivo Tre Valli del centenario (265 kB)

Andrea Confalonieri

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