L'orgoglio industriale per tutto quello che le imprese hanno fatto durante il lockdown, le preoccupazioni per il presente e il futuro dell'economia del Paese, qualche puntura di spillo ai partiti più che al mondo della politica.
L'intervento di Carlo Bonomi all'assemblea di Univa che si è tenuta oggi a Malpensa (LEGGI QUI), intervistato da Paolo Magri, vicepresidente dell'Ispi, ha fatto seguito alla relazione del presidente degli industriali varesini Roberto Grassi. (LEGGI QUI)
Parole quelle di Bonomi che hanno più volte raccolto l'applauso della platea. «Non è possibile che ogni partito della maggioranza voglia piantare la propria bandierina su ogni provvedimento - ha affermato il leader di Confindustria - questo succede sul fisco ma anche su tutte le riforme del Governo Draghi».
Bonomi richiama la politica alla responsabilità citando Goethe, "non occorre andare d'accordo, basta andare nella stessa direzione". E il numero uno di Confindustria la direzione la indica, a partire dal metodo, quel "patto" che proprio il presidente degli industriali ha proposto ai protagonista delle istituzioni. «Al nostro Paese manca una politica industriale e siamo molto preoccupati anche per l'Europa, come si fa a parlare di Difesa comune se non c'è una politica estera comune?» ha affermato Bonomi.
«Vorremmo parlare delle scelte industriali che ad esempio Germania e Cina stanno portando avanti e che avranno conseguenze per l'Europa e l'Italia ma non sappiamo con chi farlo, visto che i partiti si occupano d'altro" ha insistito il presidente di Confindustria.
«Dobbiamo andare tutti nella stessa direzione - ha concluso Bonomi - Confindustria è pronta a fare la propria parte. Dobbiamo affrontare i quattro divari del nostro Paese, di territorio, di genere, di generazione di competenze. Bisogna scegliere se fare i politici o gli statisti perché quando i nostri figli ci chiederanno delle scelte che abbiamo fatto tra il 2021 e il 2026 dovremo rispondere che abbiamo fatto tutto quello che c'era da fare».
Bonomi ha affrontato anche il tema del salario minimo e quello delle elezioni in Germania.