È stato assessore ai Servizi sociali, ma è anche in prima linea nel volontariato: un contatto diretto - spiega - con la città e le sue problematiche, i suoi bisogni accresciuti anche dalla pandemia.
Tra le preoccupazioni quelle sui minori e le famiglie: «Bisogna spingere sugli affidi - osserva Mario Cislaghi, candidato consigliere nella lista Antonelli - avviare percorsi di sensibilizzazione e pubblicizzazione, nonché collaborazioni con le associazioni per essere riferimento per le famiglie». In generale, è il pianeta ragazzi a chiamare: «Una risposta può essere l'educativa di strada. Poi agganciare i giovani che non hanno terminato gli studi e non trovano il lavoro, con rischio di emarginazione. Ciò significa anche agire sulla prevenzione nella microcriminalità». Compresi quei danni inferti alla cosa pubblica che Busto anche recentemente ha sperimentato.
In quest'ottica si devono incentivare luoghi di ritrovo dove proporre attività per l'impiego del tempo e con il consultorio incentivare sportelli psicologici a scuola e sul territorio per la fascia tra i 14 e i 24 anni.
Non dimenticando tuttavia un'altra fascia provata dalla pandemia, gli anziani: «Pensiamo a una valorizzazione dei mestieri, incontro e scambio di esperienze con i giovani, già nelle scuole elementari. Ma anche centri diurni in collaborazione attiva con quelli esistenti sul territorio e con le Caritas». Come pure sportelli di ascolto e altre azioni nelle case di riposo.
Nell'area adulti diversi i fronti: dallo sportello lavoro alle verifiche sulle case popolari con Aler, ma anche attivazione di sportelli che facilitino la compilazione delle varie domande per i contributi oppure a predisporre curriculum, impresa molto più difficile di quanto si possa credere di primo acchito.
Altre azioni vanno rafforzate sulle persone disabili, da sportelli che indichino i benefici fino a interventi strutturali negli appartamenti per quando viene a mancare il supporto della famiglia.