Dopo i rinvii a giudizio, interviene Obiettivo Comune Gallarate.
«Il sindaco – si legge in una nota – dopo il rinvio a giudizio appena ricevuto per la ramificata inchiesta denominata mensa dei poveri (dove sta la povertà?), sostiene che lui è innocente. Noi non abbiamo nessun elemento per dire se abbia ragione o meno. La giustizia farà il suo corso. Sicuramente però le responsabilità politiche sue e della Lega a Gallarate sono palesi ed evidenti».
Il movimento che sostiene la candidatura a sindaco di Massimo Gnocchi riporta un «riassunto delle puntate precedenti» delle vicende del centrodestra gallaratese dal 2001 a oggi e delle vicende giudiziarie di Nino Caianiello, con riferimento ad articoli di stampa e video su YouTube.
«Noi di Obiettivo Comune Gallarate – termina la nota – facciamo e faremo una campagna elettorale sui temi ed i problemi della città ma non possiamo esimerci dal commentare certi fatti che non possono essere dimenticati o elusi».
Si sottolinea anche l’estraneità del candidato sindaco Massimo Gnocchi, uscito vent’anni fa dalla Lega, dal «sistema di potere che ha oggi reso Gallarate famosa in negativo».
Il comunicato è firmato da Gianluca Passerini, Alex Asta, Riccardo Garavaglia, Alessandro Boem, Giorgio Soligo, Gianmarco Morazzoni, Stefano Matta, Montagnoli Fabrizio, Bartoli Cesare, Maffiolini Enrico, Alessio Puricelli, Marcello Stanzione, Giuseppe Carli , Imbellone Luca, Angelo Pozzi, Marinello Assunta, Amina Crosta, Graziana Magnifico, Valentina Coppola, Rita Morlino, Marcella Dal Molin , Daniela Pariani in Bandiera, Marina Tranchinetti , Betty Asnaghi, Pandolfi Alberto, Fabio Tarocco, Luca Agostini, Paola Leonardini, Giovanni Turri, Riccardo Crespi, Celeste Parachini, Giorgio Mazzucchelli, Oreste Gnocchi, Marco Cattaneo, Daniele Massimo, Mauro Bossi, Gioachin Corrado, Duilio Dall'Osto, Angela Borri, Giuseppe Scarcella, Marco Brogioli, Francesco Bovo, Eugenio Turri, Patrizia Crespi, Mirko Colombo, Mario Bettineschi, Beppe Bertinotti, Davide Baratelli, Paola Mazzucchelli, Di Bartolo Cristoforo, Giorgio Borgazzi.