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Busto Arsizio | 02 luglio 2021, 13:11

Busto, bottiglie di vetro abbandonate nonostante l’ordinanza. Sabba: «La colpa non è dei pubblici esercizi»

L’ordinanza anti-vetro non è servita a evitare lo “scempio” fotografato dal sindaco. Per il presidente del Duc, da subito critico con il provvedimento, le cause vanno cercate altrove e i controlli devono riguardare chi viene pizzicato con le bottiglie in mano

Il degrado immortalato dal sindaco Antonelli

Il degrado immortalato dal sindaco Antonelli

L’ordinanza “anti-vetro” (leggi qui) entrata in vigore a Busto Arsizio lo scorso weekend per contrastare l’abbandono delle bottiglie per le strade del centro non è servita a evitare “lo scempio” testimoniato dalle foto pubblicate dal sindaco Emanuele Antonelli all’indomani di un giovedì sera di eventi (leggi qui).

Il primo cittadino ha invitato tutti a farsi un esame di coscienza e a insegnare ai propri figli «l’educazione e il rispetto per il bene comune».

L’episodio è l’occasione per Matteo Sabba – presidente del Distretto urbano del commercio, gestore di un locale, nonché referente di Busto Grande – per sottolineare che «la colpa del degrado non riguarda i pubblici esercizi».

Sabba aveva criticato l’ordinanza che vieta l’asporto di bevande contenute in bottiglie di vetro dalle 18 fino alla chiusura.

Oggi, dopo la nuova distesa di rifiuti (comprese diverse bottiglie di vetro) nel cuore della città, Sabba ha scritto su Facebook: «Visto che non lo fa nessun altro, chiedo io scusa ai bar e agli esercizi commerciali in genere, per aver incolpato le attività del degrado e della sporcizia».

A suo dire, buona parte del vetro che viene abbandonato per strada – in maniera potenzialmente pericolosa – viene acquistato nei supermercati.

«I controlli ferrei sulla vendita ai minorenni che interessano i locali devono riguardare anche la grande distribuzione», afferma.

E se «arrivare alla fonte del vetro è difficile», allora «bisogna intervenire quando qualcuno beve in giro. Hanno fatto un controllo nel mio locale, e va bene, ma non è possibile che veda solo io i ragazzi sulle panchine con le bottiglie in mano».

R.C.

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