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Sociale | 22 giugno 2021, 07:00

Cuffie colorate all'ultimo round: sessualità e disabilità, non è tabù

Armanda Salvucci l'ospite finale degli appuntamenti online che si concluderanno il 27: «Basta ipocrisie»

Cuffie colorate all'ultimo round: sessualità e disabilità, non è tabù

Dopo tanti ospiti e videomessaggi di atleti e personaggi famosi, le Cuffie colorate sono arrivate al termine della loro seconda avventura online e per l’appuntamento finale (con ospite, perché l’ultima puntata sarà quella di domenica 27 giugno) hanno scelto di trattare un tema molto importante: sessualità e disabilità, con Armanda Salvucci di “Sensuability”. 

Per l’ultimo vero appuntamento, le Cuffie, hanno aperto una votazione: dai loro canali è possibile accedere a un sito dove i ragazzi possono scegliere i loro interventi preferiti (massimo 3) e il vincitore sarà ospite per festeggiare la fine della seconda edizione delle Cuffie colorate onair che torneranno a settembre. 

«Sensuability è un progetto nato nel 2016 per abbattere i tabù e i pregiudizi attraverso tutti i linguaggi artistici». Così ha introdotto la serata Armanda Salvucci. Infatti, è iniziato tutto con un cortometraggio e si è poi passati a delle vere e proprie mostre l’arte. Armanda è la presidentessa e fondatrice dell’associazione “Nessuno tocchi Mario” (che promuove Sensuability): si occupa principalmente di combattere i pregiudizi rispetto alle diversità, con diverse azioni, ad esempio la comunicazione.

Ci si impegna con le associazioni per lavorare sul loro linguaggio e si offre un aiuto formandole nel fundraising. Armanda ha poi continuato: «La cosa più difficile è parlare di sessualità e disabilità in Italia. Già sessualità e disabilità per molte persone sono due parole strane da sentire assieme, in più in Italia ci sono tanti tabù riguardo alla sessualità in generale. Però noi andiamo avanti».

Poi una domanda: «Io volevo sapere se voi come associazione date anche supporto alle famiglie». Lei ha risposto: «Assolutamente sì, è uno dei nostri obiettivi. Noi non dobbiamo parlare soltanto a chi conosce già il problema, i genitori vengono lasciati soli ad affrontare questo tema. Infatti, noi vogliamo aprire uno sportello d’ascolto che si rivolga anche alle famiglie e agli operatori che sono all’interno delle strutture che spesso si trovano ad affrontare cose che non sono in grado di fare, perché è un tema molto delicato e difficile da affrontare».

Armanda ha inoltre sottolineato contraddizioni e ipocrisie. I ragazzi delle Cuffie hanno fatto molti complimenti ad Armanda per il cortometraggio, con un in bocca al lupo per il progetto dell’associazione: un film proprio sul tema della sessualità e disabilità. Infine, l'ultima serata di giochi con i ragazzi.

Michela Scandroglio

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