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Busto Arsizio | 11 giugno 2021, 21:07

Ospedale nuovo, Antonelli: «Se saremo titubanti, i soldi andranno altrove. Non possiamo permetterlo»

Dibattito in commissione: il sindaco si dice pronto a «incatenarsi» pur di non perdere i fondi della Regione. I medici che siedono in Consiglio sottolineano l’importanza di una struttura moderna. Richieste di chiarimenti di Pd e 5 Stelle sui nosocomi esistenti

L'attuale ospedale di Busto Arsizio

L'attuale ospedale di Busto Arsizio

L’ospedale unico – o nuovo – è «un’occasione da non perdere». Lo pensa il sindaco Emanuele Antonelli, così come Paolo Genoni (leggi qui), medico e presidente della commissione straordinaria che si è riunita venerdì sera per fare il punto sui colloqui con Regione Lombardia sul progetto del nuovo ospedale Busto-Gallarate.

E lo pensano gli altri dottori che siedono in assise. Pd e 5 Stelle chiedono però rassicurazioni sulle strutture esistenti. Queste potranno arrivare il 7 luglio in una commissione congiunta a Gallarate con i vertici regionali.

«Possiamo segnare il gol della vittoria»

«Ho letto che qualcuno dice che siamo ai tempi supplementari – ha esordito in commissione Genoni –. Mi fa sorridere, perché dimenticare le conseguenze della pandemia è ingeneroso».

Il presidente dell’organismo straordinario ha spiegato che nell’ultimo incontro in Asst Valle Olona «i vertici regionali hanno rimarcato l’assoluta volontà di investire nella sanità del nostro territorio, con un progetto da 500 milioni». Progetto che parte da una questione «strutturale»: «L’ospedale di Gallarate in particolare, ma anche quello di Busto, cominciano a essere datati. Quelli attorno a noi si sono riammodernati, con soddisfazione di cittadini e operatori sanitari».

Un punto importante riguarda le realtà esistenti: «Da parte della Regione non c’è l’intenzione di dismettere gli attuali nosocomi, che troveranno una significativa ricollocazione all’interno del nuovo progetto».

La sensazione, ha aggiunto, «è che la Regione creda fortemente in quest’opera, ma che ci siano altre città che non aspettano altro che un nostro “no”». E per Genoni sarebbe una «colpa gravissima» perdere questa occasione: «Costruire qualcosa di nuovo è più economico, efficiente, razionale rispetto a mettere dei rattoppi. E investiremmo nella sanità pubblica, in un’eccellenza per le persone meno abbienti».

Tornando alla metafora calcistica, «non siamo ai supplementari – ha concluso Genoni – ma siamo ancora in tempo per segnare al 90’ il gol della vittoria».

L’assessore Gigi Farioli ha ricordato i primi passi svolti in questa direzione durante il suo mandato da sindaco: «Negli ultimi anni – ha notato – c’è stata una caduta di attenzione. Se Busto e Gallarate rimarranno inermi, il rischio tra qualche mese è di ritrovarci isolati. L’abbandono di primari verso cliniche private o le strutture pubbliche di Legnano e Como la dice lunga. Oggi serve un segnale forte».

Le testimonianze dei consiglieri-medici

I medici che siedono in Consiglio comunale hanno portato la loro testimonianza. Gianluca Castiglioni (Busto al centro) ha sottolineato le difficoltà che si incontrano nelle strutture vecchie: «Noi dobbiamo pensare innanzitutto al bene degli assistiti e poi a quello di chi ci lavora – ha affermato –. La conformazione di un ospedale è importante. Ricordo che quando lavoravo in ospedale, per andare a prendere una sacca di sangue dovevamo fare 500 metri».

Michela Provisione (Idee in Comune) si è soffermata sull’ultimo anno e mezzo, terribilmente segnato dalla pandemia. Rivolgendosi ai colleghi consiglieri, ha detto che «vi ho pensato tanto, perché spero che potremo lasciare ai nostri figli e a chi verrà dopo un’opera più nuova. La vetustà e la frammentarietà della struttura è stata più che mai evidente. E la struttura incide sulla qualità dell’assistenza e della vita di chi ci lavora. Ognuno pensi a dove vorrebbe venisse ricoverato un proprio caro».

Donatella Fraschini, sempre del gruppo Idee in Comune, ha rivolto un «pensiero al futuro»: «Nel documento regionale del 3 marzo c’è un capitolo dedicato alla “transizione ambientale” che, quando parla di ospedali con criteri di sostenibilità, cita anche la nuova struttura di Busto-Gallarate».

Gli ospedali esistenti

Un tema emerso durante la discussione è quello delle sedi attualmente esistenti. Del loro futuro ma anche del loro presente: «Ci preoccupa capire come si andrà avanti fino a quando arriverà il nuovo ospedale – è intervenuta Valentina Verga (Partito Democratico) –. Per i prossimi anni, come si sta pensando di rendere efficienti strutture che non lo sono?».

Luigi Genoni del Movimento 5 Stelle non si è detto contrario a una nuova realtà efficiente, «ma per noi gli ospedali di Busto e Gallarate ci devono essere. Prima di fare qualcosa di nuovo, bisogna sapere che cosa fare del vecchio, per non avere degli altri scheletri in città».

Non sono mancate scintille tra l’esponente pentastellato e il sindaco Antonelli.

«Disposto a incatenarmi»

«Ce lo chiedono gli operatori sanitari, di cui mi fido ciecamente. Dobbiamo fare il possibile perché ce l’abbiano». Ha usato parole decise Antonelli, dicendosi pronto a «incatenarsi» pur di non perdere i fondi della Regione: «Ho paura che se saremo titubanti, i soldi andranno altrove. E noi non possiamo permetterlo».

Mercoledì 7 luglio, nella commissione congiunta in programma a Gallarate con i consiglieri dei due Comuni, i vertici regionali potranno chiarire ulteriori dubbi e perplessità.

Riccardo Canetta

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