Delle piccole e medie imprese ci si ricorda in Europa solo nel momento del bisogno. Senza poi dare risposte, strategie: serve un cambio di passo secondo l'europarlamentare bustocca Isabella Tovaglieri. La rappresentante della Lega è intervenuta nella sessione plenaria del Parlamento europeo.
«Durante la pandemia le Pmi hanno tenuto in piedi l’Italia e l’Europa e ora - ha rilevato - che stiamo uscendo dall’emergenza, sono ancora loro a doversi sobbarcare l’onere della ripresa e portare le nazioni fuori dalla crisi. Dov’era l’Europa quando si trattava di mettere in campo politiche mirate per rafforzare il sistema delle pmi? Bruxelles pensava a plastic tax, Green deal, Nutriscore, misure a danno, non a sostegno del tessuto imprenditoriale. Se si esclude il dossier portato dalla Lega, un piano d’azione per questo settore strategico oggi ancora non c’è».
Tante le richieste alle imprese, tante le aspettative, ma si creano anche «contraddizioni assurde, cui si aggiunge la crisi delle materie prime, diventate introvabili e costosissime. Per gli approvvigionamenti l’Europa si è legata mani e piedi alla Cina, incapace di pianificare il proprio fabbisogno e senza riuscire a difendere i propri interessi economici». E il conto - conclude - lo pagheranno ancora le aziende.
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