Il traffico di auto davanti alle scuole, irritante, malsano, pericoloso, è un ostacolo insormontabile? Se ne parla ovunque. A Cassano «…incominciamo a vedere la luce in fondo al tunnel. Forse perché le difficoltà generate dalla pandemia ci hanno fatto capire che cosa ha davvero valore. Anche nella quotidianità». Lo afferma l’assessore all’Istruzione, Elena Giardini. Che sta valutando i risultati parziali delle “zone scolastiche”. Modifiche temporanee alla viabilità, in corrispondenza di entrate e uscite, che impediscono di arrivare con l’auto direttamente agli ingressi e convogliano i veicoli verso i parcheggi vicini agli istituti cittadini. Risultato sperato: circolazione più fluida, meno inquinamento, rischi di incidenti inferiori. E, non guasta, qualche passo in più mosso da chi raggiunge le aule.
I risultati visti finora fanno propendere decisamente per una conferma delle misure, magari affinate in vista del prossimo anno. Fermi, Dante, Rodari: qui le zone scolastiche sono avviate e in corso costante di valutazione. Le Majno e le Parini non sono escluse dal progetto ma ancora si studiano alcuni accorgimenti. Intanto, quanto visto ha confortato il sindaco, Nicola Poliseno, che ha pubblicato un post entusiasta.
E in effetti l'impressione che sia in atto una piccola, grande rivoluzione potrebbe essere giustificata. Quando si parla di traffico in prossimità delle scuole, con relativa paralisi e camera a gas generata dagli scarichi, mamme e papà sono nel mirino, la vera fonte del problema. A Cassano, tanti genitori si sono resi disponibili, in orari non proprio comodi, per presidiare le transenne poste sulle vie di accesso e orientare le altre famiglie. Partecipano, inoltre, i ragazzi della “Comunità Emmanuel”, che dimostrano la loro apertura alle esigenze del territorio. E disponibilità a mettersi in gioco.
«Tutto questo – commenta l’assessore Giardini – non è scontato. Dimostra che si può intervenire anche là dove sembra impossibile o comunque si verificano, giorno dopo giorno, problemi insoluti da decenni. Genitori e comunità Emmanuel lo dimostrano. Con l'indispensabile collaborazione, in diverse fasi e a seconda dei ruoli, di Polizia Locale, Protezione Civile e Carabinieri in congedo».
C’è, poi, un valore aggiunto: la “Vigilanza educativa”. «Ci siamo accorti di questa necessità soprattutto al rientro in classe, dopo gli stop dovuti alla pandemia, in particolare alle secondarie di primo grado», spiega Giardini. «Abbiamo rilevato – approfondisce – assembramenti di ragazzi, in entrata e uscita. Mascherine? Sì e no. Oggi abbiamo persone che, con tatto, fanno notare comportamenti scorretti e richiamano alla responsabilità. Anche in questo caso, i genitori ci sono».
L’attenzione a ciò che succede intorno alle scuole, dai comportamenti di guida al rispetto delle misure anti-Covid, si carica, fra l’altro, di potenzialità didattiche, pedagogiche, sociali. La sicurezza e l’educazione stradali, la considerazione per l’ambiente, il rispetto della salute propria e altrui non si esauriscono nei minuti corrispondenti a entrate e uscite vicino alle scuole. Ma lì, in quei luoghi, possono trovare un trampolino per balzare nelle aule e nelle famiglie. Conclude l'assessore: «Abbiamo notato, fra l'altro, un modo nuovo di vivere la strada, gli spazi, i contatti. Un genitore ha anche tracciato col gessetto, per terra, i segni per giocare a "campana". Sono stati subito sfruttati». Almeno una parte del nuovo proviene dall'antico.