Martedì sera in consiglio comunale, l'allegato “A” al regolamento edilizio è passato con il voto favorevole della sola maggioranza. Le minoranza, dall'altra parte, hanno aspramente criticato la portata eccessivamente burocratica del nuovo regolamento sui cappotti termici. La bocciatura degli emendamenti ha fatto il resto, surriscaldando gli animi. A tal proposito, è arrivato il chiarimento dell'assessore alla “città futura”, Lorena Fedeli.
«L’amministrazione comunale, con il nuovo regolamento su cappotti termici, offre ai cittadini la possibilità di efficientare energeticamente gli edifici seguendo la normativa che regola l’assegnazione dell’ecobonus 110%. Sulla base di questa normativa l’intervento da effettuare deve avere caratteristiche che non sono quindi determinate dal Comune. Buona parte degli emendamenti che la maggioranza ha respinto riguardava proprio aspetti della normativa che non potevano essere eliminati dal regolamento, pena il venir meno delle condizioni per il bonus. A titolo di esempio non è stata l’amministrazione di Legnano a stabilire il salto di due classi energetiche per godere del bonus: è un requisito della normativa, quindi indiscutibile».
Poi la replica diretta al consigliere Franco Brumana, promotore degli emendamenti al regolamento edilizio.
«Lungi dall’amministrazione voler aggiungere adempimenti burocratici a chi vuole contribuire con il cappotto a diminuire l’inquinamento, ma è impensabile facilitare i cittadini aggirando le normative. In questo senso la “sdemanializzazione”, evocata come spettro dal consigliere del Movimento dei cittadini Franco Brumana, è la strada legale, offerta dalla normativa, per una concessione a tempo di uno spazio pubblico. Se una procedura è lunga e i tempi per realizzare l’intervento devono essere brevi l’unica strada è una concessione provvisoria con il tempo necessario per chiudere la procedura stessa. Anche altri comuni di dimensioni superiori a quelle di Legnano hanno adottato la sdemanializzazione come risposta legale a questa problematica.
Senza dimenticare che la “sdemanializzazione”, per quei cappotti che partiranno da livello strada, interesserà un numero estremamente basso di edifici, quelli che prospettano sui pochi marciapiedi di larghezza superiore a 1,50 metri, come riconosciuto dallo stesso Brumana in consiglio».