Via libera al nuovo regolamento “per la promozione, la tutela e la valorizzazione del verde pubblico” di Busto Arsizio. Il documento, presentato dall’assessore all’Ambiente Laura Rogora, ha ricevuto martedì sera il voto favorevole del Consiglio comunale. Anche se è emersa qualche perplessità all’interno della stessa maggioranza: «Troppi duplicati di regolamenti già esistenti», ha fatto notare la leghista Paola Reguzzoni.
In ogni caso, d’ora in avanti – tra le altre cose – ogni albero abbattuto dovrà essere sostituito con due esemplari di specie e dimensioni adatte alla situazione.
Inoltre, per salvaguardare il patrimonio verde, sarà obbligatorio prevenire la diffusione delle principali malattie e dei parassiti che possono creare danni ad alberi e piante, privilegiando trattamenti a bassa o nulla tossicità per l’uomo, per gli animali e per la flora selvatica.
«Nella redazione del regolamento – ha spiegato l’assessore Laura Rogora – abbiamo raccolto le indicazioni arrivate al tavolo del verde, che sono state valutate con attenzione dagli uffici. Abbiamo previsto il censimento del verde e assegnato un ruolo importante anche ai privati: non parliamo di semplici adozioni di aiuole, ma di una partecipazione più ampia».
Proprio questo aspetto è stato al centro di una lunga discussione. Il Partito Democratico ha infatti chiesto con Cinzia Berutti di esplicitare nero su bianco la volontà di promuovere «tutte le forme di co-progettazione da parte dei cittadini». Di fronte al parere contrario degli uffici (con l’architetto Roberto Brugnoni che ha spiegato come per i grandi progetti non sia possibile far partecipare direttamente i privati «sic et simpliciter»), la consigliera dem ha precisato che «l’amministrazione non deve cedere il suo ruolo principe, ma che ci sia una compartecipazione: invito scuole, asili nido e case di riposo a inviare agli uffici le proprie idee sulla rigenerazione di spazi verdi pubblici, che potranno poi trovare concretizzazione».
Quest’ultimo appello non è piaciuto al sindaco Emanuele Antonelli: «La sua è una strumentalizzazione politica – ha osservato –. Questa amministrazione ha sempre preso in considerazione le idee valide e corrette dei cittadini». «Dopo cinque anni non ha ancora capito come sono fatta – la controreplica di Berutti –. Io cerco di portare un apporto costruttivo, ma visto che la proposta viene da questa parte non va bene». «Come vede ha strumentalizzato ancora», la chiosa di Antonelli.
Alla fine, questo emendamento del Pd è stato bocciato, mentre la richiesta di portare da uno a due gli alberi da piantare per ogni abbattimento è stata accolta da tutti i consiglieri.
Il regolamento è stato poi approvato, seppur con dei distinguo: per Orazio Tallarida (Forza Italia), con il documento «miglioriamo l’ambiente in cui viviamo. E questo è un obiettivo della nostra amministrazione».
Paola Reguzzoni (Lega) ha invece precisato che «noi siamo per il verde ma anche per la burocrazia zero. Questo ennesimo regolamento norma degli ambiti che sono già disciplinati, ad esempio dal regolamento di polizia municipale. Il mio voto è favorevole, ma serve uno snellimento burocratico, perché i cittadini non possono leggere quaranta documenti dedicati alle stesse cose».