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Busto Arsizio | 27 gennaio 2021, 19:00

A Borsano 400 porzioni di polenta e bruscitti e le “mini-giöbie”. Il Cai manda il fantoccio in quarantena

Il falò verrà bruciato in piazzale Venzaghi senza pubblico, ma le associazioni non rinunciano a festeggiare. Il Club Folclore e Sport di Borsano consegnerà ben 400 porzioni di polenta e bruscitti, insieme a una Giöbia in miniatura. Il Cai, invece, ha realizzato un’edizione speciale ad hoc del Prealpino

A Borsano 400 porzioni di polenta e bruscitti e le “mini-giöbie”. Il Cai manda il fantoccio in quarantena

La pandemia non spegne la tradizione della Giöbia. Il falò, seppure senza pubblico, si farà: giovedì sera i fantocci verranno bruciati in piazzale Venzaghi (e non, come previsto in un primo momento, in piazzale Piemonte, perché col passaggio della Lombardia in zona arancione il mercato si terrà regolarmente).

Potrete seguire il falò in diretta con l’Informazioneonline a partire dalle ore 18.
Ma ad animare la giornata saranno anche le iniziative di alcune associazioni che, diversamente dal solito, non hanno realizzato il fantoccio, ma non hanno rinunciato a tenere viva la tradizione.

Borsano: 400 porzioni di polenta con le “mini-giöbie”

Niente falò al “Campone” di Borsano. Ma il Club Folclore e Sport accenderà comunque il fuoco per scaldare i pentoloni. Il gruppo, infatti, ha organizzato un “home delivery” dedicato alla festa e consegnerà direttamente a casa polenta e bruscitti e frittelline.
L’associazione è stata letteralmente travolta dalle prenotazioni: «Siamo stati sommersi dalle chiamate – racconta la presidente Deborah De Angelis –. Abbiamo ricevuto quasi 400 prenotazioni, non ce l’aspettavamo. Abbiamo dovuto anticipare di qualche ora lo “stop” alle chiamate per essere sicuri di riuscire ad accontentare tutti. I nostri volontari sono attesi da un bel lavoro».

Il Club Borsanese Folclore e Sport può contare su circa quaranta di persone. «Ma con la pandemia abbiamo deciso di ridurre le presenze e di non coinvolgere i più anziani – spiega Deborah De Angelis –. Avremo dieci rider volontari e tre cuochi. Fortunatamente possiamo fare affidamento su una cucina molto grande».

Nessun fantoccio ma, in compenso, insieme alla cena verranno consegnate anche delle piccole giöbie "home edition" realizzate con uno stecchino e pochi altri materiali (nelle foto). Così ognuno potrà accendersi il suo piccolo focherello benaugurante.
«Speriamo di riuscire a soddisfare tutti – conclude la presidente del club –. Ci attende un grande lavoro, ma per chi organizza eventi come questo per il proprio paese o quartiere è davvero una bella sensazione».

Edizione speciale del “Prealpino” del Cai: la Giöbia va in quarantena

Anche il Cai ha dovuto rinunciare a dare vita al fantoccio per la prima volta dal 2008. «Solitamente – rivela Laura Gallazzi, incaricata di pensare ogni anno al tema della Giöbia – ci ritroviamo in un campo a Sant’Anna dove sorge una casetta e lì, insieme a tanta gente del quartiere, accendiamo il falò, mangiando qualche dolce e bevendo vin brulè».

Un momento conviviale molto piacevole ma assolutamente incompatibile con le restrizione dovute alla pandemia. Il gruppo, però, non è rimasto con le mani in mano. «Abbiamo comunque voluto stampare il “Prealpino”, il foglio che dal 2012 accompagna le nostre creazioni e che invieremo ai soci» (foto sotto).
Sulla prima pagina di quest’anno c’è proprio la notizia del forfait della Giöbia del Cai: è la stessa vecchina a dichiarare di essere in quarantena preventiva e a raccomandare a tutti di non perdersi d’animo e di rispettare le regole come fa lei.

Non manca una poesia in dialetto bustocco con un «sobrio e tipico menù in fase di valutazione dell’Agenzia del farmaco come coadiuvante nella lotta contro il virus»: uovo sbattuto alla mattina, un bel risotto con la salsiccia a mezzogiorno, un bicchiere di vino tre volte al giorno e un bel grappino, brodo o pan cotto alla sera. La voglia di scherzare, nonostante tutto, non manca.

Riccardo Canetta

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