Sociale | 23 dicembre 2025, 08:16

La creatività di detenuti, studenti, anziani e associazioni trasforma in un successo il concorso dei presepi alla Cascina dei Poveri

A Busto l’iniziativa che ha unito fantasia e inclusione. Con l'associazione Riabitare, un percorso fatto di tradizione, impegno sociale e storie capaci di parlare a tutta la comunità

Carcerati, anziani, scolari, associazioni e cittadini comuni: mondi apparentemente lontani che, alla Cascina dei Poveri di Busto Arsizio, si sono ritrovati uniti attorno allo stesso simbolo. È questa la forza del concorso dei presepi promosso dall’Associazione Riabitare, capace di dare voce e spazio a esperienze umane diverse, trasformando la tradizione natalizia in un racconto corale di inclusione, partecipazione e speranza. Dai laboratori della Casa Circondariale di Busto Arsizio alle aule scolastiche, dalle residenze per anziani alle realtà associative del territorio, ogni presepe esposto è diventato testimonianza concreta di come la creatività possa abbattere barriere e costruire comunità.

Associazioni, scuole, privati cittadini e realtà dedicate agli anziani e alle persone fragili hanno portato il proprio contributo, rendendo la rassegna un mosaico ricco di significati. Tra le opere più toccanti, un ruolo centrale è stato occupato dai presepi realizzati all’interno della Casa Circondariale di Busto Arsizio, capaci di suscitare una forte emozione nel pubblico.

Due sezioni della Casa Circondariale hanno partecipato al concorso con altrettanti lavori. Per motivi facilmente comprensibili, i detenuti non hanno potuto visitare la mostra, ma le volontarie del carcere che hanno consegnato i presepi hanno raccontato con intensità il percorso che ha portato alla loro realizzazione. Persone anche di religioni diverse hanno lavorato fianco a fianco, animate dal desiderio di mettersi in gioco, mostrare le proprie capacità e sentirsi utili alla comunità. Un’esperienza che ha dato valore al tempo e ha restituito dignità attraverso il fare.

Grande attenzione e apprezzamento hanno ricevuto anche i presepi realizzati in due centri che accolgono persone con disabilità. Uno dei due è guidato da Matteo, mentre l’altro fa capo alla Fondazione Piatti. Dalla minuziosa perizia e dalla pazienza di queste persone sono nate opere ricche di piccoli dettagli, frutto di un lavoro lento e condiviso che ha trasformato ogni particolare in un gesto di cura e concentrazione.

Importante e qualificata la partecipazione delle scuole medie Enrico Fermi di Beata Giuliana, con tre presepi molto diversi tra loro. Uno è nato dalla collaborazione di un’intera classe ed è un’opera intensa, capace di mettere a confronto l’aspetto drammatico del mondo contemporaneo con il messaggio universale della Natività. Un altro presepe è stato realizzato interamente da una sola alunna e rispecchia fedelmente le caratteristiche del presepe tradizionale. Il terzo, costruito esclusivamente con la carta, è opera di un ragazzo con disabilità e ha colpito per l’abilità tecnica e la sensibilità espressiva.

Un contributo carico di dolcezza è arrivato dagli ospiti della residenza per anziani Casa di Corte di viale della Repubblica, che hanno creato un originale presepe utilizzando caramelle, pasta di zucchero e bastoncini di liquirizia. Un lavoro che ha saputo unire fantasia e memoria, riportando alla luce il piacere del fare insieme.

Non sono mancati, inoltre, i presepi di due esperti realizzatori. Uno di essi ha saputo trasformare un semplice imballaggio di un’aspirapolvere in un suggestivo paesaggio che richiamava da vicino la Terra Santa. L’altro ha stupito il pubblico simulando lo scorrere del giorno e della notte, con l’alternarsi del sole, delle stelle e della luna, accompagnati da musiche, versi di animali, vagiti del Bambino, statuine in movimento e persino l’acqua che scorreva in una fontana, in un insieme scenografico di grande impatto.

La risonanza del concorso ha superato i confini locali, arrivando fino in Calabria. La notizia dell’iniziativa di Riabitare ha infatti raggiunto Francesco Morelli, appassionato costruttore di presepi di Amantea, in provincia di Cosenza. L’artista ha voluto condividere i suoi capolavori attraverso una serie di fotografie esposte fuori concorso, offrendo ai visitatori uno sguardo su creazioni di altissimo livello.

La classifica finale ha visto al primo posto Franco Monateri, seguito al secondo posto da Matteo Marcello della classe prima C delle scuole Enrico Fermi di Beata Giuliana. Al terzo posto si è classificato un presepe della Casa di Corte di viale della Repubblica. Il quarto posto è andato a Tadler Oleksandra della classe terza B delle scuole Enrico Fermi, mentre al quinto posto si è collocato un presepe realizzato dalla Casa Circondariale di Busto Arsizio. Sesto classificato Matteo Clerici.

Grande la soddisfazione espressa dal presidente di Riabitare, Tito Olivato, che ha sottolineato come il concorso dei presepi sia ormai diventato un appuntamento capace di unire realtà diverse, dare voce a chi spesso resta ai margini e trasformare una tradizione antica in uno strumento vivo di comunità e partecipazione.

Laura Vignati

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